“Non voglio nemmeno immaginare un nuovo lock down per lo sport giovanile. Questi ragazzi hanno bisogno di socializzare e secondo il mio modesto punto di vista, negargli la gioia di allenarsi insieme può recare danni, sopratutto a livello psicologico. Li vedo partecipi, rispettosi delle regole dobbiamo lavorare insieme ancora di più se necessario, ma abbiamo l’obbligo morale di mantenere almeno gli standard attuali, lo dobbiamo a loro e alle loro famiglie, sopratutto per i tanti sacrifici fatti negli scorsi mesi di marzo, aprile e maggio”
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