Città di Castello: giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Inaugurato il centro antiviolenza medusa.

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Nel rispetto delle norme anticontagio e in concomitanza con la Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, a Città di Castello è stata inaugurata la sede del Centro antiviolenza Medusa, che servirà tutte le donne dell’Alto Tevere. Si trova nel centro storico di Città di Castello in via Luca Signorelli, n. 12, e al varo di questo servizio erano presenti solo gli strettissimi addetti ai lavori: l’assessore alle Pari Opportunità tifernate, Luciana Bassini, in quanto Città di Castello è comune capofila a livello di zona sociale e rappresentava anche gli altri sette, Umbertide, San Giustino, Citerna, Monte Santa maria Tiberina, Montone, Pietralunga e Lisciano Niccone, la dirigente del Settore Giuliana Zerbato, la rappresentante del Centro delle Pari Opportunità Regione Umbria Stefania Pieracci, Maria Luisa Favitta per Rete Umbra Antiviolenza, Veronica Baldoni, in rappresentanza dell’associazione Liberamente Donna che gestisce il numero verde attivo 24 ore al giorno 3534164699.

“Questo risultato non scontato il frutto di un grande lavoro di squadra a partire dagli altri assessori della zona, gli uffici, l’associazione Liberamente Donna e le Farmacie comunali che hanno finanziato gli arredi, il Centro per le Pari Opportunità”. Voglio ringraziare tutti” ha detto l’assessore Luciana Bassini “Sarà un punto di riferimento per tutti e mentre lo andavano costruendo abbiamo sentito la vicinanza di tanti cittadini e cittadine.Il centro è a disposizione di chi si trovi, lei e i suoi figli, in una situazione di disagio. Si rivolga a noi e saremo in grado di aiutarla, lo stiamo già facendo in realtà. Il numero 3534164699 è attivo da qualche settimana e sta già ricevendo segnalazioni dal territorio. Se da un lato questo significa che il servizio funziona, dall’altro evidenzia una criticità anche in un contesto locale. Questo centro arriva alla fine di un percorso pluriennale, costellato di simboli, dalla panchina con le scuole, alla targa fino al numero e quindi ad una sede fisica, primo nucleo di una casa di accoglienza, che è il nostro prossimo obiettivo”. Veronica Baldoni per l’Associazione ha spiegato che il nome “Medusa è stato scelto perché questo mostro è il simbolo del ribaltamento di significati che spesso accompagna la violenza di genere. Medusa, una delle molte a cui Zeus fece violenza, fu trasformata in un’assassina anche se era solo una vittima. Dislocare le colpe è l’errore che facciamo spesso anche adesso, quando diciamo che alcune donne con i loro comportamenti istigano, provocano – giustificano – la violenza. Ma non è così: solo la donna è la vittima e il carnefice va cercato altrove”.
Il centro Medusa sarà aperto cinque giorni alla settimana a partire dal 30 novembre 2020. L’orario verrà comunicato nei prossimi giorni. Stasera al tramonto la torre civica si illuminerà di rosso per ricordare le donne vittime di violenza di genere e, in diretta Facebook, la giovane talentuosa interprete Sara Peli canterà un brano a sigillo di questa Giornata di sensibilizzazione 2020.

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