Con una interrogazione i consiglieri comunali Castello Cambia Vincenzo Bucci ed Emanuela Arcaleni chiedono di sapere se il sindaco Luciano Bacchetta “escluda di aver danneggiato la comunità, sia in termini di rispetto delle regole sanitarie, che di quelle della libera concorrenza” in relazione alle aperture dei centri commerciali, a norma del Dpcm 03.12.2020, con particolare riferimento alla vicenda del centro commerciale “Il Castello”. I rappresentanti della minoranza intendono “conoscere nel dettaglio le modalità con le quali sindaco, assessorato competente e comandante della Polizia Municipale hanno gestito tale situazione nei mesi di novembre e dicembre 2020”. In questo contesto Bucci e Arcaleni avanzano l’istanza di “convocare una commissione, invitando gli operatori del Centro ‘Il Castello’ ad esporre le ragioni della loro grave protesta” e chiedono che il sindaco riferisca sulla vicenda in consiglio comunale, fornendo ai componenti dell’assise “tutta la documentazione che ha caratterizzato la gestione del Dpcm, con le comunicazioni del prefetto e gli interventi di controllo effettuati nelle strutture a cui è stata consentita l’apertura dei negozi, in riferimento anche all’esposto avanzato dal centro commerciale ‘Il Castello’”. Nel far riferimento alle notizie di cronaca del 1 gennaio 2021 e alla “gravissima situazione” denunciata dagli operatori del centro commerciale ‘Il Castello’, per i quali “a partire dal 16 novembre, anche a causa della condotta omissiva assunta dal Comune di Città di Castello, alla già grave e complessa emergenza legata al Covid-19 si sono sommati i rilevantissimi danni economici determinati da chi ha consentito che centri commerciali e strutture unitarie concorrenti, nelle giornate festive e prefestive dei mesi di novembre (dal 16) e dicembre rimanessero illegittimamente aperte”, i consiglieri di Castello Cambia ritengono indispensabile “conoscere la realtà delle cose, poiché, se rispondessero al vero le dichiarazioni riportate, sarebbe molto grave per la nostra comunità, sia in termini di rispetto delle regole sanitarie, sia di quelle della libera concorrenza”. Per chiedere conto dell’accaduto Bucci e Arcaleni citano il confronto sulla questione tra il comandante della Polizia Municipale Joselito Orlando e il prefetto della Provincia di Perugia e la nota dello stesso prefetto del 28 dicembre, dai quali è emersa l’indicazione circa la chiusura di tutte le attività presenti all’interno di strutture che si configurano come unitarie o all’interno di centri commerciali. “Secondo gli operatori de ‘Il Castello’, a seguito di loro segnalazioni e richieste di intervento, sia scritte che verbali, inviate al Comune di Città di Castello, ‘fondate sull’infrazione delle previsioni del Dpcm che imponeva l’obbligo di chiusura da parte di alcune attività commerciali della città, non è scaturito alcun intervento o provvedimento’”, riferiscono gli esponenti della minoranza consiliare, nell’evidenziare come dagli stessi operatori sia stato lamentato “un enorme danno commerciale ed economico a causa della contemporanea apertura degli esercizi commerciali vicini e direttamente concorrenti, segnalata dagli stessi operatori come ‘illegittima, nelle giornate del 24 e 27 dicembre’”. Per Bucci e Arcaleni merita un chiarimento anche il fatto che gli operatori del centro commerciale “Il Castello” abbiano denunciato un notevole afflusso di persone verso gli esercizi aperti, “facendo intendere – osservano i consiglieri – il generarsi di numerose situazioni di assembramento, e che quindi ‘in giorni di grave emergenza per la salute pubblica a Città di Castello veniva consentito a questi centri commerciali di rimanere aperti e di effettuare in regime di monopolio tutte le vendite prenatalizie a discapito degli operatori corretti’”.
Gestione centri commerciali a Città di Castello: Castello Cambia interroga la Giunta
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