Città di Castello, lavori sul torrente Scatorbia: interrogazione di Minciotti e Tavernelli del PD. Massetti: “Progettazione esecutiva in corso per rivitalizzare dove possibile”

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Lavori sul torrente Scatorbia: nel consiglio comunale di Città di Castello di lunedì 29 marzo 2021, è stata discusssa l’interrogazione dei consiglieri Pd, Massimo Minciotti e Luciano Tavernelli, nella quale si chiede “Un progetto di fattibilità circa la possibilità di riapertura e smantellamento della copertura, per rendere libero, visibile e quindi controllabile e ispezionabile l’intero tratto del letto dell’ultima parte del torrente.

Chiediamo all’ente gestore del Servizio Idrico Integrato, una immediata ispezione del tratto tombato, al fine di verificare eventuali perdite dei collettori fognari, con probabile conseguente inquinamento del torrente Scatorbia e del Tevere”. Minciotti e Tavernelli hanno richiesto anche l’intervento dell’agenzia Arpa, “a svolgere accurate analisi nel tratto cittadino del torrente, per valutare se rilevato, il tipo di inquinamento o altre cause che rendono oggi l’acqua torbida e maleodorante. La definitiva sistemazione dei lavori in corso nell’ultimo tratto del torrente tombato Via F. Baracca, in zona Rignaldello, con adeguata segnaletica orizzontale per pista ciclopedonale. Nel 2017 con una precedente interrogazione avevamo chiesto valutazioni circa la riapertura e smantellamento della copertura, per rendere libero, visibile e quindi controllabile e ispezionabile l’intero tratto del letto dell’ultima parte del torrente, studi di fattibilità per una riqualificazione del tratto, che preveda la progettazione di un percorso pedonale che dal Tevere, seguendo l’asta del Torrente Scatorbia, potesse essere utilizzato per attraversare la città e riconnettersi con il sentiero Gabriotti verso Fontecchio. Sempre nella interrogazione del 2017 avevamo anche sollecitato la possibilità “di monitorare il rischio esondabilità anche agli altri torrenti, in particolare il Vaschi, che è classificato con la Scatorbia a rischio R4, (Rischio molto elevato)”.

Massimo Massetti, assessore all’Ambiente, ha detto: “Ce ne stiamo occupando dal 2018 e si sta concretizzando in parte con l’assegnazione di risorse di Umbracque, approvate nell’ultimo piano di investimenti, per un cifra importante, per una verifica su tutto il percorso. La relazione degli uffici ricorda l’approvazione della messa in sicurezza del torrente in città. L’amministrazione è stata beneficiaria di un finanziamento del Fondo contro il rischio sismico e il dissesto idrogeologico destinato a questo progetto.

La progettazione sarà mirata alla messa in sicurezza delle sei fasi scatolariall’intersezione con la viabilità, si faranno verifiche per le aperture, verrà fatto un monitoraggio di tutto l’alveo del torrente. Successivamente si valuteranno ipotesi di smantellamento anche se in questo torrente sono condottate anche le reti delle fognature. Negli scatolari hanno osservato criticità ed è previsto un intervento di risanamento delle condotte fognarie nel tratto finale della Scatorbia, che coincide con un tratto viario di circa 50 metri, già oggetto di ordinanza del 2016 per interdire la circolazione. Faremo un ulteriore verifica con i nostri tecnici”.

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