Ci sono molte buone ragioni per votare domenica Luciana Bassini come Sindaco di Città di Castello; una di esse però le riassume tutte: eliminare l’acqua stagnante della fontana e aprire le finestre di una stanza piena di polvere e ragnatele! Fuor di metafora, è difficile negare che Città di Castello, nell’ultimo decennio abbia visto declinare il suo ruolo di capoluogo naturale dell’Alto Tevere umbro-toscano, di riduzione della sua base produttiva, di smarrimento di una propria identità e missione che unisse e orientasse le pur notevoli risorse umane e materiali di cui dispone, al punto che, purtroppo, anche taluni nostri giovani – ossia il nostro futuro – comincia a progettare altrove la sua vita lavorativa e familiare. Icona di questo declino è plasticamente costituita dallo stato di Piazza Garibaldi e della sua ex scuola elementare, con i retrostanti edifici da tempo abbandonati e in degrado dell’ex Consorzio Agrario e degli ex Molini Tifernati (troppi ex!). E pensare che cinque anni fa il sindaco Bacchetta fece del risanamento del vecchio ospedale e della creazione di Piazza Burri (in luogo dell’attuale Piazza Garibaldi), i due principali impegni elettorali per un nuovo mandato! L’esito di tali impegni è sotto gli occhi di tutti e dimostra più di ogni altro argomento l’inaffidabilità di chi, espressione di quella compagine, ancora vorrebbe candidarsi alla guida della città. Città di Castello ha bisogno di altro, ma soprattutto ha bisogno di dimostrare a se stessa che non è vero che bisogna sopportare sempre tutto, come se fosse una maledizione divina, che si è artefici del proprio destino e che la responsabilità politica è una cosa seria.
Per tale motivo, risulta significativo l’invito al proprio elettorato dei candidati sindaci sconfitti al primo turno di sostenere la candidatura di Luciana Bassini al ballottaggio, così come risultava altrettanto significativo del bisogno di cambiamento il distacco dalla coalizione di Luca Secondi e l’approdo in quella di Luciana Bassini di componenti ed esponenti di rango provenienti dal PD e dal PSI locale con positivo riscontro elettorale.
Civici X Città di Castello concorre in questo sforzo di cambiamento con le sue peculiarità territoriali così egregiamente sottolineate di recente dal consigliere regionale Andrea Fora.
Ritiene in definitiva che occorra offrire ai cittadini un disegno di sviluppo convincente, una “stella polare” che orienti l’impegno individuale e collettivo, che ridia il senso di comunità alla nostra gente come partecipe di un destino comune. Crediamo, ad esempio, che una di queste “stelle polari” dell’impegno (del) comune, sia la guida del grande cambiamento in atto nell’industria, nell’agricoltura, nelle fonti energetiche, nell’assetto urbano, ecc,, e che a tale scopo occorra predisporre le strutture idonee, tra le quali campeggia quella formativa, sia sul versante avanzato della ricerca (università), sia in quello – decisivo e vincente per chi per primo se ne appropria – della riqualificazione professionale dell’attuale forza-lavoro e della formazione delle nuove professionalità (scuole professionali, ITS, ecc.). Investire come comunità sulla cultura e sulla formazione può costituire il presupposto per realizzare a Città di Castello, recuperando e ammodernando una grande tradizione, strutture d’eccellenza attrattive per i giovani e fonti delle nuove professionalità richieste dalle imprese di oggi e di domani.
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La sfida è importante è, per certi versi, decisiva, ma vale la pena di essere affrontata perchè è in grado di ridare bellezza e dignità all’attività politica.