Coordinamento del Cambiamento: “La sanità regionale ha bisogno di una riforma vera, che valorizzi il servizio pubblico e i professionisti del settore”

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Il 4 gennaio, in modalità “mista” in presenza e on line, si è tenuto il primo di una serie di incontri, richiesti dalle forze politiche del Coordinamento per il Cambiamento, con i vertici sindacali di Cgil, Cisl e Uil territorialmente uniti a SPI Cgil- UIL-UIL- FNP-CISL con la presenza delle consigliere comunali Emanuela Arcaleni e Luciana Bassini e con il gruppo di esperti del settore, componenti del Cantiere Salute e Territorio interno al Coordinamento.
Sono state affrontate le problematiche inerenti la promozione della salute nella sua relazione con il territorio insieme alle linee di indirizzo del Piano Sanitario Regionale. Molto positivo l’esito del confronto che ha trovato i partecipanti concordi nel rilevare le numerose difficoltà per rendere effettivamente esigibile il diritto alla salute sancito dalla Costituzione ( Sanità pubblica gratuita universale): carenze di servizi, lunghissime liste di attesa per l’accesso agli esami e visite diagnostiche, una deficitaria presa in carico dei bisogni della popolazione più anziana, una assistenza domiciliare ridotta. L’emergenza attuale relativa alla recrudescenza della pandemia da Covid evidenzia inoltre carenze di personale per i tracciamenti e per le vaccinazioni in Altotevere, che necessita, come richiesto dalle OOSS e dalle Consigliere presenti, di una struttura agile e accessibile in città, oggetto di confronto tra le forze sindacali e l’ente comunale, che sta coinvolgendo tutte le parti sociali.
La possibilità di effettuare tamponi molecolari è drasticamente calata a fronte di una richiesta attuale decisamente maggiore: tutte esigenze che gli esperti potevano già ipotizzare un mese fa e che invece hanno gettato l’Umbria in piena emergenza, con il 257% di incremento percentuale dei nuovi casi. L’attuale pandemia ha reso ancora più evidenti i deficit di quello che un tempo era un servizio sanitario regionale di eccellenza, parte di un SSN nato dalla legge n° 833, finanziato dai cittadini in proporzione alla capacità contributiva, secondo principi di equità, solidarietà, universalità delle cure sanitarie, che ha dato pari dignità alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione. Un sistema di sanità pubblica forte che via via è stato depauperato di risorse economiche e professionali, con lo stanziamento di investimenti sempre maggiori nella sanità privata convenzionata e accreditata.
Nei prossimi incontri, già calendarizzati, forze politiche, sociali e sindacali si confronteranno sullo specifico delle risposte attuali contenute nel Piano sanitario regionale e sulle principali esigenze del territorio altotiberino, a partire dal prossimo 14 gennaio.
Di volta in volta, a seconda del tema oggetto del confronto le confederazioni coinvolgeranno le strutture categoriali interessate, in particolare del lavoro pubblico: una discussione utile anche alla luce dell’imminente Consiglio comunale aperto monotematico sulla Sanità, previsto per il 17 gennaio p.v.

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