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Andrea Lignani Marchesani (Fd’I) ” Un caffè per i disagiati e soldi ai dipendenti antievasione, delibere propedeutiche al bilancio assolutamente da bocciare”

La cosa più triste è che ci sia stato un lavoro a monte degli uffici, denaro pubblico sperperato per produrre una delibera che se non fosse una presa in giro per i cittadini sarebbe comica. Il tanto annunciato sgravio IRPEF per i cittadini meno abbienti si traduce in una somma variabile tra i 10 centesimi e i 2 euro annui. Tanto valeva organizzare dei thermos e un banchetto davanti al Comune ed offrire un caffè ai passanti.

Ma andiamo con ordine, la soglia di esenzione non viene riportata a 15000 euro ma rimane a 13000, il che significa che un’addizionale non progressiva come quella comunale fa scattare la tagliola intera appena denunci un euro in più dei sopracitati 13000. La differenza tra redditi bassi  e quelli sopra i 75000 euro è bassissima, c’è una forbice tra 0,73 e 0,79. La presa in giro sta nell’abbassamento tra coloro che denunciano da 13000 e 15000 euro dello 0,01 per cento, appunto l’ammontare medio di un caffè all’anno.

Valeva la pena impegnare tempo, risorse, valutazioni, calcoli e la convocazione di una Commissione per questo? Ma quello che stride è l’ulteriore delibera sul regolamento generale delle entrate tributarie che verrà sottoposta ai Commissari della Commissione economica . Si inserisce in detto regolamento un articolo con cui si inserisce un incentivo per i dipendenti addetti pari al 5% dei soldi che si recuperano dall’evasione. In tempi di difficoltà per tutti si sottraggono risorse ai meno abbienti e si premiano cacciatori di poveri cristi, perché le cronache ci insegnano che i grandi evasori fanno ben altro che non pagare IMU e TASI di abitazioni ordinarie, con risorse pubbliche. Perseguire l’evasione fiscale è giusto ma chi lo fa compie il proprio dovere e dovrebbe essere felice che i soldi recuperati possano essere redistribuiti a chi ha più bisogno. 

La sessione di bilancio inizia in maniera pessima.

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