La tavola delle eccellenze: riflettori di Studio Aperto Mag sulle prelibatezze locali. Ampio servizio la vigilia di Pasqua subito dopo il Tg delle ore 18,30 su Italia Uno. Una location d’eccezione per presentare il pranzo della tradizione pasquale umbra a Città di Castello presso le suggestive sale del gusto della scuola di arti e mestieri, “Bufalini”. Una vera e propria istituzione secolare che custodisce la storia, le tradizioni autentiche ed uniche legate all’artigianato di qualità, dei mestieri e della cultura gastronomica legata alle eccellenze eno-agro-alimentari dell’Umbria con il tartufo re incontrastato della tavola. Il giovane chef, Andrea Cesari, docente presso il Centro di Formazione Professionale, “G.O. Bufalini”, ha presentato un menù di Pasqua che si tramanda da tempo e affonda le radici nella storia di un territorio ricco di prelibatezze.
Come antipasto la tradizionale “colazione” della mattina di Pasqua e delle giornate che seguono, composta dalla migliore norcineria, con prosciutto rigorosamente affettato a mano con coltello, “mazzafegati”, salame, capocollo e formaggio di Norcia e poi le immancabili uova sode, crostino di fegatini e sua regina la bruschetta con olio extravergine d’oliva delle colline umbre e lamelle di tartufo di stagione, il prelibato e profumato “bianchetto” dell’alta valle del tevere. Accanto la torta al formaggio simbolo della tradizione. Proseguendo il nostro viaggio tra i piatti simbolo della Pasqua, immancabile la lasagna con asparagi freschi seguita da una tagliatella tirata a mano con il mattarello sempre con il tartufo bianchetto (marzuolo). E poi come in gran parte della penisola tra i secondi l’agnello in una versione tradizionale, insaporito con erbe di bosco e cotto lentamente al forno a legna accompagnato da patate DECO di Pietralunga, ridente comune dell’alta valle del tevere. Per chi ancora avesse fame una bavetta di chianina alla griglia (parte della pancia vicino alla coscia posteriore molto prelibata anche se poco utilizzata per queste cotture) con una cascata di lamelle di tartufo nero pregiato ed un giro di olio extravergine.
Il pranzo pasquale si è concluso con una mousse al cioccolato al latte tozzetti sbriciolati e delle gocce di Vin Santo affumicato dell’alta valle del Tevere (Presidio Slow Food) e crostini “ubriachi” (dolce delle feste a base di pane raffermo alchermes, rum, caffè amaro, cioccolato e frutta secca). Il tutto servito in piatti realizzati a mano da artisti maestri artigiani tifernati e accompagnato da vini umbri della migliore qualità, dalle “bollicine” ai rossi e bianchi. “Un servizio che ha puntato i riflettori sulla nostra secolare tradizione culinaria e sui prodotti eno-gastronomici locali – ha dichiarato l’assessore al Turismo e Commercio, Letizia Guerri – reso possibile grazie alla fattiva collaborazione del Centro di Formazione Professionale, “G.O. Bufalini” in tutte le sue componenti con in testa il Presidente, Giovanni Granci e il direttore, Marco Menichetti, dell’imprenditore, Giuliano Martinelli, esperto di tartufi, Tiziana Croci, delegata Ais (Associazione italiana sommelier), Lucia Ceccarelli, del consorzio vino santo affumicato alta valle del Tevere, Cesare Lucaccioni, maestro “norcino” protagonisti del servizio. Grazie infine alle aziende “Busatti”, alle Cooperativa, Ceramiche Noi e alle socie lavoratrici della cooperativa Tela Umbra che hanno impreziosito la tavola con i pregiati tessuti e piatti di grande valore artistico-artigianale”.