I docenti del Liceo Plinio il Giovane di Città di Castello, unitamente alle sigle sindacali, esprimono dissenso in merito al Dl del 30/04/2022 e relativo all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Data:

I docenti del “liceo PLINIO IL GIOVANE” presenti in questo sit-in, dopo un’attenta lettura del DL 36 del 30/04/2022, relativo all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, congiuntamente a tutte le sigle sindacali esprime il proprio dissenso relativamente a quanto segue:

  • il decreto interviene sulla materia del reclutamento degli insegnanti e sulla loro formazione in servizio, istituendo un nuovo ente dirigenziale di emanazione ministeriale, la “Scuola di Alta Formazione”, a cui saranno destinati 34 mln di euro e in cui saranno coinvolti Indire, Invalsi e Università italiane e straniere
  • depaupera i Collegi Docenti della possibilità di scegliere in autonomia i contenuti dei percorsi di formazione, scegliendo quelli più inerenti alle peculiarità delle singole scuole, assegnando questo compito a un “ente superiore”, diretta emanazione del ministero, così da portare ad una standardizzazione della formazione in servizio (certamente necessaria) che risulta non più coerente con la progettazione e la programmazione delle singole scuole.
  • prevede una valutazione del merito degli insegnanti (una tantum e non quantificabile) sulla base dei corsi di formazione fuori dall’orario di servizio, incentivati per i docenti di ruolo e obbligatori per i nuovi immessi. Il costo complessivo per tale innovazione è pari a zero in quanto si prevedono tagli agli organici (presenti e futuri) e alle risorse già previste per la formazione in servizio.
  • non viene menzionato il restante comparto scuola, totalmente assente il personale ATA
  • i futuri insegnanti, e quelli attualmente precari, fondamentali per il buon funzionamento di tutti gli ordini di scuola, dovranno seguire un “percorso ad ostacoli” fatto di ulteriori esami universitari, relazioni e valutazioni annuali, per poter ottenere (dopo aver superato comunque un concorso) un “posto fisso” remunerato con i più bassi stipendi in Europa.
  • Nonostante lo slogan “mettere la scuola al centro”, che risuona nella bocca dei politici durante le perenni campagne elettorali, la scuola viene impoverita su più fronti:
  • si indebolisce la collegialità e l’autonomia nella scelta della programmazione delle attività di formazione per docenti e personale amministrativo;
  • si riducono i finanziamenti che spettano ai docenti per il loro aggiornamento;
  • si sottraggono posti agli organici, senza porre alcuna attenzione alla necessità di garantire, invece, maggiore tempo scuola e un minor numero di studenti nelle classi (niente si dice, né si è mai fatto, per eliminare le famigerate “classi pollaio”).

Chi aderisce allo sciopero lo fa sapendo di essere in un momento cruciale per la fine dell’anno scolastico: si tirano le fila di un anno “quasi normale”, nel nostro liceo, e ci si prepara per l’Esame di Stato, si terminano i programmi, si fanno le ultime verifiche. Non ci stiamo prendendo un giorno di pausa e in questo periodo di crisi perdere anche una giornata di lavoro significa fare sacrifici, esattamente come tantissimi altri lavoratori.
Stiamo pensando al futuro dei nostri ragazzi e dei giovani insegnanti che dopo anni e anni di studio e formazione si potrebbero ritrovare senza quel lavoro dignitoso per cui si sono preparati. Leggendo attentamente il progetto di riforma possiamo soltanto dedurre la nascita di un nuovo Carrozzone di dirigenti legati alla politica.
Vogliamo segnalare con forza il nostro disappunto, che dovrebbe essere anche quello di studenti e genitori, e la nostra delusione per come questo governo a colpi di Decreti Legge, neanche discussi in parlamento, calpesti la categoria che forma le future generazioni, emettendo un decreto il 1 maggio, senza alcuna consultazione né contrattazione con i rappresentanti dei lavoratori.
I lavoratori della scuola, insieme ai sindacati, rivendicano la richiesta di stralciare dal DL 36/2022 il capitolo “istruzione” e chiedono ai genitori e agli studenti di sostenerli, perché la scuola è dei cittadini, non del governo.
Gli insegnanti e il personale ATA

Commenti

Share post:

spot_imgspot_img

Popular

More like this
Related

Numeri da record per il servizi DigiPASS della Zona Sociale 1

I DigiPASS della Zona Sociale 1, nella nuova veste...

Venerdì 29 novembre 2024 alla Carducci la presentazione  del libro “Umbria Segreta” di Vittoria Garibaldi 

Circolo Culturale  “ Luigi Angelini ” Venerdì 29 novembre 2024...

Per le feste, giocate con il “Mercante del Borgo”

“Il Mercante del Borgo”. Si chiama così l’originale proposta...