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I lavori di ristrutturazione sismica, pur necessari, mettono a rischio il futuro di una tradizione secolare. Trovare una soluzione efficiente che salvaguardi sicurezza e futuro . Lignani e Schiattelli interrogano la Giunta

Lavori lunghi anni e frammentazione dell’Istituto possono mettere a serio rischio una tradizione  di istruzione classica che risale ai primi anni del ‘600 e ha attraversato secoli e generazioni di tifernati. Il Plinio il Giovane è un’istituzione che mette a rischio il suo futuro e la sua competitività per lavori certamente necessari (e uno dei due scriventi si è battuto nella scorsa consiliatura provinciale perché avvenissero mentre l’altro ha oggi l’onere di vigilare su una positiva evoluzione dell’edilizia scolastica e dell’offerta formativa sul territorio tifernate ed altotiberino) ma che hanno avuto una pessima programmazione.

Ad oggi non è ben chiaro dove troveranno ospitalità gli alunni del Liceo, se in un’unica sede o frammentati in più istituti. Se nella prima ipotesi il rischio è di appesantire troppo una struttura nell’altro è evidente la nefasta possibilità di un crollo del senso di appartenenza ad una Comunità didattica e studentesca che di fatto distruggerebbe l’anima e lo spirito del Liceo, Con la concreta plausibile conseguenza che un’offerta meno accattivante faccia crollare nei prossimi anni gli iscritti e faccia venir meno qualcuno degli attuali indirizzi (classico, scientifico, internazionale e scienze applicate). Insomma una coperta cortissima ed un alto rischio per l’intera Comunità tifernate che ci ha indotto a sottoscrivere l’interrogazione sotto riportata. Occorre una mobilitazione celere, con l’anno scolastico alle porte, che trovi una soluzione alternativa che garantisca, magari ricorrendo anche a soluzioni private, l’integrità didattica del Liceo e non appesantisca gli altri Istituti.

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