Le Comunità energetiche rinnovabili introdotte giuridicamente in Italia con il Decreto Milleproroghe 2020 continuano a incontrare ostacoli e, questa volta, il prezzo dei ritardi rischia di essere davvero troppo alto.
Ritardi a livello nazionale e regionale, ma anche locale. Dopo l’approvazione in Consiglio comunale della mozione da me presentata sulla promozione delle Comunità energetiche rinnovabili (CER), nulla è stato fatto. Il 9 maggio il Consiglio ha approvato e deciso di iniziare un percorso di lavoro che impegnava la giunta e le Commissioni per studiare la fattibilità di progetti di costituzione delle CER e conoscenza delle procedure, per facilitare l’accesso dei cittadini alle informazioni e all’incontro dei soggetti che tecnicamente possono realizzare tale strumento collettivo che , ricavando energia elettrica da fonti rinnovabili, potrebbe contribuire notevolmente ad affrontare il caro bollette che sarà anche nel 2023. Altri Comuni, anche in Umbria, lo hanno fatto e lo stanno facendo, come Narni.
Rallentare fino ad impedire ai cittadini l’accesso a questi strumenti è inammissibile e inaccettabile perché ci sono sul tavolo 2,2 miliardi di fondi previsti dal Pnrr per le comunità energetiche nei piccoli Comuni , ma soprattutto perché in questa tragica crisi energetica occorre incentivare tutte le possibilità esistenti ( e magari crearne di nuove) per raggiungere una indipendenza energetica quanto mai indispensabile. I vantaggi sono significativi, in quanto chi ne fa parte non solo non paga l’energia prodotta dai propri impianti, ma riceve anche un incentivo dallo Stato per ogni kilowattora prodotto e condiviso tra i membri della comunità e viene ripagato a prezzi correnti (quelli che ora sono alle stelle, circa 500 euro a megawattora) per l’eventuale energia che non utilizza e che immette nella rete nazionale.
Entro la fine dell’anno le norme saranno complete, anche con l’ammontare degli incentivi, così come dichiarato dal Ministero della Transizione Ecologica. Anche le Regioni stanno prevedendo investimenti e pubblicando bandi per sostenere economicamente chi intende costituire Cer. Ne sono esempi, il bando di Fondazione con il Sud, scaduto il 21 settembre 2022 (un milione e mezzo per favorire la nascita di comunità energetiche nelle Regioni), un programma ad hoc della Sicilia, che ha stanziato 5 milioni di euro per i Comuni che si fanno promotori di Comunità energetiche e l’invito lanciato agli enti locali dalla Regione Lombardia, che prevede di investire 22 milioni per realizzare una rete diffusa di Comunità energetiche.
Mi chiedo cosa stia aspettando la Regione Umbria a fare altrettanto e il nostro Comune a farsi promotore di un’azione di pressione su questo tema.