A Città di Castello un progetto pilota dell’Unione Europea, DIALOGUES, per sperimentare forme di cittadinanza energetica

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Il futuro dell’energia fino a poco tempo fa era un tema per ingegneri, ambientalisti (“energia verde”), fornitori e distributori di luce e gas, a volte della politica, mentre per i cittadini consumatori era principalmente una questione economica; cioè dei costi delle bollette e del pieno della macchina. La “trasformazione energetica”, uscita dalle fonti fossili a favore delle rinnovabili entro il 2050 – anche questo era un tema per gli addetti ai lavori. Al più tardi, la guerra d’aggressione della Russia contro l’Ucraina ha cambiato tutto ciò. L’approvvigionamento con metano e petrolio non è più scontato, le bollette e i carburanti aumentano in modo vertiginoso e all’orizzonte appare lo scenario del black-out come possibilità remota, ma non fuori da ogni realtà. Una risposta dell’Unione Europea è il coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine per affrontare una crisi che non si risolverà solo con una svolta tecnologica – sostituire il fossile con le rinnovabili – ma che richiede anche un profondo cambiamento della cultura energetica. Consumare l’energia in modo più consapevole, rendere la propria casa più efficiente e verificare la possibilità di diventare anche produttori di energia. A Città di Castello si svolge in queste settimane un progetto pilota dell’Unione Europea, DIALOGUES, per sperimentare forme di cittadinanza energetica, l’uso dell’energia nella vita quotidiana delle persone, in una situazione in cui una fascia crescente della popolazione si trova sempre più in difficoltà a garantire il calore e l’elettricità in casa e la propria mobilità in una Regione dove l’auto è una necessità.


“La nostra decisione di aderire all’iniziativa è stata spontanea”, dichiara Benedetta Calagreti, assessore per i Servizi sociali del Comune di Città di Castello. “Facciamo tutto il possibile per sostenere e aiutare i nostri concittadini che già prima della crisi energetica facevano fatica ad arrivare a fine mese. Vogliamo anche usare, con il mio assessorato e con tutta l’amministrazione comunale, le nostre risorse – ovviamente limitate – non solo per chi ha bisogno d’aiuto, ma anche per dare alle persone vulnerabili delle indicazioni di come avere un ruolo attivo auto-efficiente nell’affrontare la crisi energetica.”
I primi tre incontri si svolgono in queste settimane nella sede di UniTre, l’università delle Tre Età e vengono organizzati da Alleanza per il Clima, rete europea di Comuni attivi per la protezione del clima con la sede italiana nella nostra città. Il presidente di UniTre, Flavio Bravi commenta: “Ho potuto costatare dall’inchiesta preliminare, alla quale hanno partecipato 12 dei nostri iscritti, che nel gruppo complessivo di partecipanti ai laboratori potremmo anche considerarci relativamente privilegiati. Però la crisi energetica non si ferma davanti alla porta di chi finora – a volta con qualche rinuncia – poteva condurre una vita dignitosa. L’inflazione in corso e in particolare l’aumento dei costi per metano e luce – mentre le pensioni rimangano stazionarie – rappresenta una sfida di fronte alla quale sentiamo la necessità, se non il dovere, di fornire alla nostra comunità le conoscenze e gli strumenti per mantenere un dignitoso tenore di vita, cercando di stare bene se non addirittura meglio con meno, risparmiando sui consumi, ma non sui servizi energetici.”


I laboratori in atto sotto la guida della formatrice Lucia Rosati puntano a rendere consapevoli di quello che tipicamente si prende per scontato, il calore e la luce in casa, un frigorifero che tiene fresco il cibo e un riscaldamento che garantisce una temperatura piacevole in casa. Come si fa a godere di questi servizi in modo consapevole risparmiando?
“Questo progetto pilota di come informare e guidare le persone a un uso più consapevole dell’energia è molto importante”, osserva Gaetano Zucchini, direttore Caritas di Città di Castello, “ma poi dobbiamo andare oltre. Come Caritas ci stiamo impegnando, nelle parole di papa Francesco ‘sulle necessità dei poveri, deboli e vulnerabili in un dibattito spesso dominato dagli interessi più potenti’. Però dobbiamo costatare con preoccupazione la rapida estensione della povertà, quella energetica, ma non solo, tra fasce sociali che fino a poco tempo fa non dovevano temere l’arrivo delle bollette. Facciamo in modo convinto parte dei laboratori d’azione dei cittadini, ma sentiamo al contempo la necessità di allargare lo scopo tendenzialmente a tutta la comunità tifernate.”
Appena concluso, tra pochi giorni, il ciclo dei laboratori i promotori si metteranno al lavoro per presentare i risultati in un’assemblea pubblica il 1° dicembre nella Sala consiliare del Comune con l’intenzione di estendere le attività per un futuro tifernate energeticamente intelligente a tutto il territorio.
Per ulteriori informazioni: Alleanza per il Clima Italia, 075 850 64 89

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