“La Luce del Nero”: chiude dopo sette mesi la mostra allestita agli Ex Seccatoi del Tabacco con oltre 16mila presenze

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Si è conclusa con un successo che supera ogni aspettativa, domenica 13 novembre 2022, la mostra dal titolo “La Luce del Nero” allestita dal 14 aprile presso gli spazi espositivi degli Ex Seccatoi del Tabacco.
Oltre 16mila le persone che hanno visitato questa esposizione, realizzata da Atlante Servizi Culturali e Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri nell’ambito del programma Europa Creativa con il progetto “Beam Up” (Blind Engagement in Accessible Museum Project) e con la partecipazione del Museo di Arte Contemporanea di Zagabria e The Glucksman, di Cork (Irlanda), che ha affrontato in chiave internazionale e inclusiva il tema dell’accessibilità dell’arte contemporanea per il pubblico con disabilità visiva.


Da aprile a domenica 13 novembre la sede espositiva dedicata ai grandi cicli di Alberto Burri è stata un via vai continuo di turisti, con visite guidate a ripetizione e tanti, tantissimi studenti che hanno partecipato ai numerosi progetti proposti entrando in un modo del tutto innovativo, ed inclusivo, nel mondo dell’arte contemporanea. Oltre 3100 sono stati i giovani e giovanissimi alunni delle scuole del territorio, e non solo, che hanno percorso le sale dedicate alla mostra: dai più piccoli alunni delle scuole dell’infanzia ai più grandi studenti di quelle superiori. Molti di loro, entusiasti, sono tornati nei fine settimana al museo accompagnando, come piccoli Ciceroni, genitori, fratelli e nonni in una mostra “tutta da toccare”.


Curata dal presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Bruno Corà, la mostra offriva la possibilità, estremamente rara, di poter interagire direttamente con le opere esposte, quelle dei grandi artisti del 1900 che hanno affrontato lo studio del “colore non colore”, il nero: insieme a Burri erano esposte opere di Agnetti, Bassiri, Bendini, Castellani, Fontana, Hartung, Kounellis, Lo Savio, Morris, Nevelson, Nunzio, Parmigiani, Schifano, Soulages e Tàpies. L’elemento aggiuntivo che ha caratterizzato la mostra è stata la possibilità di toccare i modelli tiflodidattici delle opere, riprodotte fedelmente in scala, poste a fianco delle originali.


Fondamentale è stata la partecipazione di Nadia Bredice e Deborah Trementozzi, entrambe non vedenti, che hanno collaborato alla realizzazione della mostra in collaborazione con la Fondazione Burri e Atlante Servizi Culturali e, in questi mesi, hanno accompagnato circa duecento visitatori, vedenti e non, in un percorso emozionante e unico.
Molti i disabili che hanno visitato la mostra, da Roma sono arrivati a Città di Castello alcuni gruppi dell’Unione Italiana Cieche e Ipovedenti, ha partecipato anche l’IRIFOR UMBRIA, l’istituto di ricerca formazione e riabilitazione della regione Umbria, un gruppo dell’unione italiana ciechi e la squadra di baseball di Milano Thunder’s Five. Decine i Centri Diurni Psichiatrici che sono entrati nelle sale espositive.


La mostra “La Luce del Nero” è stata, inoltre, tra le protagoniste del Simposio dei partner di “Beam Up” che si è svolto al Glucksman Gallery di Cork (Irlanda). Da Città di Castello, per raccontare la bellissima esperienza di una mostra “tutta da toccare”, sono volati in Irlanda alcuni rappresentanti di Atlante Servizi Culturali che, con la Fondazione Burri, hanno realizzato l’esposizione.
L’esposizione ha coronato la riapertura degli spazi degli ex Seccatoi del Tabacco dopo alcuni anni di lavori che hanno integralmente riqualificato questi ambienti. Come afferma il presidente Corà “Sono veramente pochissimi nel mondo i musei d’artista come quello di Burri a Città di Castello, il quale può vantare un percorso museale che inizia da Palazzo Albizzini e si compie agli ex Seccatoi del Tabacco senza temere paragoni con nessun altro”.
Info: www.fondazioneburri.org

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