Gravissimo, più grave del fatto in se, minimizzare il sequestro penale da parte dei Carabinieri forestali presso un cantiere pubblico. Un atto che può comportare ritardi di realizzazione per un evidente errore fatto o in fase di progettazione o da chi effettivamente eseguiva i lavori non può essere derubricato a mero intoppo burocratico. L’area sequestrata infatti non sarebbe stata sottoposta ad esproprio preventivo ma sarebbe tutt’ora di proprietà privata e quindi non nella disponibilità del cantiere.
Qualcuno ha sbagliato e la responsabilità deve emergere, non per un clima da caccia alle streghe che non ci appartiene, ma per una trasparenza che è totalmente mancata nelle prime dichiarazioni dell’Amministrazione comunale a riguardo tese a un’ingiustificata minimizzazione. A tal fine di trasparenza è stata protocollata in data odierna l’interrogazione sotto riportata.