Nei giorni scorsi militari della Sezione di P.G. Carabinieri della Procura di Arezzo, coadiuvati dal Comando di Polizia Municipale di Arezzo e dall’Ufficio governo del territorio del Comune di Arezzo, hanno sequestrato due unità locali di tipo produttivo allestite su terreni agricoli vincolati riconducibili ad una ‘’sedicente’’ azienda agricola e a una nota impresa specializzata nella erogazione di servizi per la manutenzione del verde e il commercio di legnami e prodotti per il florovivaismo, entrambe operanti nella Citta di Arezzo.
In particolare, nelle superfici oggi in sequestro, peraltro sottoposte a tutela paesistica e collocate in corrispondenza di due tra le più importanti strade comunali aretine, oltre ad avvenire lavorazioni di tipo industriale (mediante impiego di veicoli, attrezzature professionali e altri strumenti connessi) erano stati allestiti spazi espositivi, depositi di merci e materiali e un’area deputata alla ripetuta ricezione dei rifiuti vegetali provenienti dalla manutenzione del verde pubblico; il tutto in assenza dell’autorizzazione edilizia, paesistica e ambientale.
Le indagini, sviluppatesi nei giorni precedenti l’apposizione dei sigilli hanno portato alla luce le ferventi attività in corso nelle unità locali in oggetto e consentito di smascherare una finta ‘’azienda agricola’’ che si fregiandosi tale accedeva ai benefici, alle deroghe e alle eccezioni riservate agli imprenditori agricoli e tra queste anche quelle previste dal piano operativo del Comune di Arezzo che consentono solo a tale categoria professionale di poter svolgere determinate attività su terreni a destinazione agricola precluse invece agli imprenditori commerciali.
Particolarmente importante è stato l’utilizzo del drone in uso ai militari della Sezione poiché attraverso di esso è stato accertato che in nessuno dei terreni dichiarati dall’azienda (oltre 40)risultavano esservi le coltivazioni in atto attestate invece nel fascicolo aziendale.
Terreni in piccola parte di proprietà e in gran parte presi in affitto dalla Chiesa che servivano solo ad ottenere i citati benefici utili a dare una parvenza di regolarità ad una situazione totalmente illecita.
A seguito dell’intervento della P.G. il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Arezzo con proprio decreto di data 26.07.2023 ha poi confermato la sussistenza del fumus di tutti reati ipotizzati a carico dei presunti innocenti disponendo il sequestro preventivo delle particelle in oggetto.