“Il canile comprensoriale e l’oasi felina di Mezzavia di Lerchi saranno gestite per i prossimi tre anni dall’ENPA”. E’ quanto ha reso noto il sindaco Luca Secondi, dando conto in consiglio comunale dell’esito della procedura di gara per l’affidamento del servizio in risposta all’interrogazione del capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani.
Il consigliere della minoranza aveva chiesto di conoscere l’esito della gara, evidenziando la necessità di comprendere, oltre ai “motivi dell’allungamento dei tempi della procedura con un regime di prorogatio di oltre 12 mesi”, anche alcuni aspetti come “la correttezza della gestione e della corrispondenza dei cani trasferiti e adottati”, “la possibilità di riscontrare sulle schede sanitarie che attestino causa di morte, terapie e controlli effettuati per quanto concerne i cani deceduti” e l’effettiva considerazione del “trend di diminuzione dei cani nel fissare il valore a base gara di 635.000 euro in tre anni”.
L’esponente della minoranza ha chiesto conto dei ritardi nella composizione della commissione giudicatrice per l’affidamento del servizio e ha fatto presente che “nel periodo di prorogatio, il gestore uscente, che probabilmente sarà anche rientrante, ha portato avanti in maniera problematica gli ingressi e le uscite”. “E’ necessario fare chiarezza a proposito dei trasferimenti e delle adozioni effettivamente avvenute”, ha puntualizzato il consigliere. Nel ritenere necessaria una verifica delle schede che attestano la causa di morte, le terapie e i controlli che hanno riguardato i cani, Lignani Marchesani ha sollevato la questione dell’innalzamento dell’età media degli ospiti della struttura, con il “progressivo decremento del loro numero, rispetto al quale vorrei capire se sia stata congrua, e non eccessiva, la previsione di una base di gara di 635.000 euro in 3 anni”.
Ripercorrendo le tappe della vicenda, il sindaco Secondi ha chiarito che la proroga dell’affidamento del servizio fosse “iniziata dal primo settembre 2022, in quanto il contratto di appalto scadeva a fine agosto” e ha riferito che la Centrale Unica di Committenza avesse richiesto nel marzo scorso alcune integrazioni alla documentazione di gara, approvate poi ad aprile. La procedura era quindi partita alla scadenza del temine per la presentazione delle offerte con la nomina della commissione, per comporre la quale sono state chieste disponibilità ai servizi veterinari della Regione, dell’USL
Umbria 1 e dell’Università di Perugia, che non sono venute da tutti i soggetti interpellati. Il primo cittadino ha spiegato pertanto come si sia “dovuta fare un’attività di ricerca di commissari, con il risultato che la commissione sia stata nominata solo il 22 giugno scorso”. “All’atto dell’apertura delle buste, tra i due candidati partecipanti è risultata aggiudicataria l’ENPA, con un ribasso di gara nell’ordine dell’1 per cento, a fronte del ribasso del 5-6 per cento proposto dalla cooperativa Aurora”, ha riferito Secondi, ricordando come la procedura di selezione prevedesse una valutazione che ha tenuto conto per “un 85 per cento dell’offerta tecnica e per un 15 per cento per l’offerta economica”.
Il primo cittadino ha informato il consigliere interrogante che l’amministrazione comunale ha provveduto a richiedere all’Usl Umbria 1, che è il soggetto preposto al controllo sanitario della struttura, un resoconto sulla gestione dei cani e sulle schede riguardanti gli animali deceduti, la cui scomparsa seve essere registrata nel Sistema Informativo Veterinaria e Alimenti (SIVA). In merito all’investimento programmato per l’appalto, Secondi ha fatto presente che “in base al bando di gara, le risorse economiche impegnate che si rendessero disponibili in relazione a una diminuzione degli animali ospiti del canile saranno investite per limitare la vetustà della struttura, coinvolgendo tutti i Comuni interessati dalla gestione” e che “il costo medio a cane stimato per l’affidamento del servizio sia di 2,60 euro, sotto la media nazionale”, segnalando anche che “con la nuova gestione andrà a regime l’oasi felina, dei cui costi era necessario tenere conto”.
In sede di replica, il consigliere Lignani Marchesani ha auspicato “un miglioramento del funzionamento del canile, che nella precedente gestione è stato assolutamente deficitario”. “Bisogna fare in modo che il servizio veterinario che fa capo al canile sia completamente staccato dall’Usl Umbria 1, perché altrimenti sarebbe improponibile il necessario controllo da parte dell’azienda sanitaria”, ha sostenuto il consigliere.