Donna di “carità”. Famiglia, lavoro, fede e tanta solidarietà: fra le prime volontarie della Caritas 50 anni fa Sono i passaggi più significativi del curriculum secolare di Lea Polidori, che ieri ha festeggiato il traguardo dei cento anni ed è entrata di diritto a far parte della classifica degli ultracentenari tifernati, 18, di cui ben 14 femmine e 4 maschi. Nata a Città di Castello, “Vocabolo Antirata”, il 16.02.1924 da genitori italiani, nati in Francia, Lea ha vissuto nella casa padronale fino all’età di 26 anni: nel 1950 si è sposata con Renato Gaggi dal quale ha avuto due figli, Gabriela ed Egisto Gaggi. Verso la fine degli anni 50, come tanti italiani è emigrata in Germania e dopo alcuni è anni tornata in Italia. Poco dopo purtroppo è rimasta vedova e si è dovuta rimboccare le maniche per mantenere la famiglia e per altri 20 anni ha lavorato in una azienda agricola del comprensorio. Una volta raggiunta la meritata pensione, Lea (“terziaria” Francescana) non si è fermata anzi ha deciso di mettersi a disposizione per il prossimo con grande abnegazione: è stata una delle prime donne a Città di Castello a fare volontariato alla Caritas Diocesana che di fatto nasceva in quegli anni, coinvolgendo anche i piccoli nipoti, Elena e Lorenzo.
Lea con entusiasmo e impegno si occupava della cucina e preparava i pasti per tutti coloro, fragili e bisognosi, che bussavano a quella porta. Tutti i giorni, mattina o sera non perdeva mai la Santa Messa e poi con la sua amata sorella Fernanda era solita andare al bar per l’immancabile cappuccino e pasta. Non ha mai perso una gita organizzata della parrocchia. “Una vita vissuta intensamente, fatta di sacrifici senza mai abbandonare la propria dignità…. è stata ed è tutt’ora un grande esempio per tutti noi”, precisano con commozione e orgoglio i figli Gabriela ed Egisto che oggi hanno accolto con familiari ed amici il sindaco Luca Secondi ed il Presidente del consiglio comunale, Luciano Bacchetta, che sono venuti a consegnarle una targa a ricordo di questo straordinario evento di vita. “Grazie a Lea e alla sua bella famiglia oggi possiamo vivere con commozione e ammirazione e condividere momenti di vita straordinari che sono esempio e punto di riferimento della nostra comunità. Lea come tutti i nostri anziani sono il patrimonio umano più prezioso che abbiamo da difendere e far conoscere. Auguri nonna Lea a nome di tutti i tifernati”, hanno dichiarato Secondi e Bacchetta nel corso della partecipata cerimonia in famiglia