Tutti pazzi per il “tartufo” anche nel Rinascimento: il re della tavola apprezzato da secoli e le tradizioni ad esso legate tramandate di generazioni in generazione

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Tutti pazzi per il “tartufo” anche nel Rinascimento: il re della tavola apprezzato da secoli e le tradizioni ad esso legate tramandate di generazioni in generazione. Conto alla rovescia con la, 44esima edizione del Salone Bianco Pregiato, da venerdi 1 a domenica 3 novembre, fra le vie, piazze e palazzi rinascimentali del centro storico: taglio del nastro alla presenza di autorità locali, regionali e nazionali, sabato 2 Novembre alle ore 11, piazza Matteotti. Sarà il week-end del gusto, con il centro storico vero regno della trifola dal profumo inebriante e inconfondibile che guiderà e attirerà i visitatori nei luoghi della città più carichi di fascino e testimonianze artistiche, da Raffaello a Burri.

Tutti pazzi per il “tartufo” anche nel Rinascimento: il re della tavola apprezzato da secoli e le tradizioni ad esso legate tramandate di generazioni in generazione. Conto alla rovescia con la, 44esima edizione del Salone Bianco Pregiato, da venerdi 1 a domenica 3 novembre, fra le vie, piazze e palazzi rinascimentali del centro storico: taglio del nastro alla presenza di autorità locali, regionali e nazionali, sabato 2 Novembre alle ore 11, piazza Matteotti. Sarà un’edizione ricca di novità, con un’attenzione ai giovani e alle nuove frontiere della cucina internazionale, in particolare quella orientale e giapponese, senza dimenticare però la tradizione. Gli ultimi dettagli del programma, delle iniziative ed eventi ormai sono stati limati e Comune, Ente Fiera Nazionale Bianco Pregiato, con il sostegno della regione Umbria e del Gal Alta Umbria e tutti gli attori della “filiera” organizzativa si apprestano ad inaugurare un week-end unico all’insegna del gusto, tradizione, storia e cultura. Città di Castello, patria di grandi artisti del Rinascimento e di icone dell’arte contemporanea, come il maestro Alberto Burri è un luogo unico dove nasce una trifola su tre che arriva sulle tavole di tutto il mondo grazie agli oltre 1.000 “cavatori” del territorio (di tutte le età con un crescente ingresso di donne) e ai 3.000 cani campioni del fiuto, protagonisti straordinari di una tradizione plurisecolare, la ricerca e cava del tartufo, dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco. Sarà il week-end del gusto, con il centro storico vero regno della trifola dal profumo inebriante e inconfondibile che guiderà e attirerà i visitatori nei luoghi della città più carichi di fascino e testimonianze artistiche. Piazze e giardini incorniciati dalle dimore custodi delle opere dei maestri del Rinascimento e della contemporaneità; Raffaello Sanzio, Luca Signorelli e Alberto Burri, saranno i punti cardinali sulla bussola di buongustai e curiosi. L’Umbria è sempre stata terra di tartufi. Con l’avvento del Medioevo l’interesse verso il tartufo diminuì notevolmente, perchè si credeva che fosse velenoso o che un cibo delle streghe. Durante il Rinascimento, con l’affermarsi della cultura del gusto e dell’arte culinaria, fu rivalutato fino a essere considerato protagonista nella cucina dei signori dell’epoca. Nel 1564 il medico umbro Alfonso Ceccarelli scrisse la prima monografia sul tartufo, l'”Opusculum de Tuberibus”(ripubblicata a cura di Arnaldo Picuti e Antonio Carlo Ponti) in cui raccolse i contributi di naturalisti greci e romani e diverse curiosità storiche. La sua notorietà non si fermò e con il tempo rafforzò la sua fama di principe della tavola. Basti pensare che la tradizione di usare un cane per la sua ricerca sembrerebbe essere nata proprio nel XVIII secolo quando si svolgeva come divertimento di corte. Nella sua lunga storia è stato apprezzato da vari personaggi famosi, tra cui il Conte Camillo Benso di Cavour che lo usava come mezzo diplomatico nella sua attività politica, o Lord Byron che lo teneva sulla scrivania perché gli ridestasse la creatività con il suo profumo intenso. Tartufo bianco oggetto del desiderio a tavola anche di tanti personaggi noti della cultura, dell’arte, del cinema, spettacolo e sport come la bellissima Monica Bellucci, originaria di Citta’ di Castello, che non ha mai fatto mistero di apprezzare il prelibato prodotto della sua terra: memorabile la foto (di Franco e Riccardo Bani) che la ritrae sorridente con in mano un vassoio di splendidi esemplari di trifole nel 1988 in occasione della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco. Ed a lei, oggi, affascinante sessantenne, icona della “bellezza, dell’arte, della cultura” nel mondo, gli organizzatori della manifestazione, il comune di Città di Castello e l’Ente Fiera del Salone Bianco Pregiato, dedicano la 44esima edizione, dove sarà possibile scoprire ogni segreto del tartufo bianco, assaggiarlo in tutti i modi e acquistarlo, conoscere chi lo cerca nei boschi e chi lo esalta in cucina, incontrare chi lo confeziona e lo porta sulle tavole di tutto il mondo, parlare con chi lo vive e lo racconta come una tradizione che è parte delle proprie radici profonde. Durante “il Ponte di Ognissanti” tutte le strutture museali e artistiche saranno aperte al pubblico compreso il laboratorio e museo di Tela Umbra. La Pinacoteca Comunale di Città di Castello resterà sempre aperta con i seguenti orari: 10-13 e 15-18. Inoltre fino al 24 Novembre è possibile visitare la mostra Collezionismo tifernate. Gerardo Dottori a Città di Castello presso la Event Room del museo. Il Centro delle Tradizioni Popolari sarà aperto al pubblico Venerdì 1, Sabato 2 e Domenica 3 Novembre con orario 10-12:30 e 14:30-18. Tutti gli altri giorni su prenotazione. Domenica 3 alle 15:00 appuntamento con “TRUFFLE HUNTING AND TASTING”, una “Experience” su questo prodotto punta di diamante dell’Alta Valle del Tevere proprio nel museo delle tradizioni contadine. Alle 15:00 appuntamento al Centro delle Tradizioni Popolari di Garavelle per la ricerca del tartufo insieme all’esperto tartufaio e al cane Harry Potter. A seguire visita guidata del museo per immergersi nella vita contadina passata e degustazione di bruschette al tartufo intorno al grande focolare acceso. Per partecipare è necessario prenotarsi: PoliedroCultura, 0758520656 / 0758554202 (chiamare dal martedì alla domenica 10-13 e 15-18).

Per tutte le informazioni sul Salone del Tartufo Bianco Pregiato è possibile consultare il sito web della manifestazione (https://biancopregiato.it/), i portali istituzionali del Comune di Città di Castello (https://www.comune.cittadicastello.pg.it/) e di Città di Castello Turismo (https://www.cittadicastelloturismo.it/), insieme ai canali social collegati all’evento, ufficio turismo, tel. 075- 8529254 – 8554922.

Città di Castello

Centro principale del comprensorio Alto Tevere Umbro, territorio attraversato dall’omonimo fiume, fin dall’epoca antica è ricordato col nome di “Tifernum Tiberinum”, municipio romano caro al famoso letterato Plinio il Giovane che vi aveva fatto erigere un tempio. Il suo pregevole tessuto edilizio si deve al fondamentale intervento architettonico e urbanistico della famiglia Vitelli, che, tra Quattro e Cinquecento, fece della città un importante crocevia artistico. Città di Castello vanta una solida tradizione culturale: qui hanno lavorato e lasciato i propri capolavori artisti sommi quali Signorelli, Raffaello, Vasari, custoditi all’interno della Pinacoteca, fino ad Alberto Burri, il grande maestro di arte contemporanea che ha donato alla sua città ben due musei con una straordinaria collezione. Non mancano esempi di alto artigianato, la lavorazione del legno, la ceramica, la grafica e tipografia, la tessitura, unica quella della Tela Umbra. Regina della cucina la profumata “trifola”, il prelibato tartufo bianco ed il tartufo nero. Info: www.comune.cittadicastello.pg.it; Fb, X e Instagram.

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