L’assessore Mariangeli risponde in consiglio comunale alla capogruppo di Castello Cambia Arcaleni sullo stato del fosso Salaiolo

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“Il Comune non può programmare un intervento di manutenzione generalizzato del fosso Salaiolo, che è di natura privata, ma può occuparsi, come sta già facendo, delle porzioni di cui è frontista con strade comunali, con il verde pubblico e con gli impianti sportivi. Sarà comunque nostra cura eseguire una ricognizione dei tratti di competenza comunale e pianificare quanto prima le necessarie operazioni di taglio di vegetazione infestante, arbusti e ripulitura. Inoltre ci faremo promotori di un’azione di sollecitazione nei confronti dei privati, al fine di ripristinare le adeguate condizioni ambientali e idrauliche.

Nel frattempo, a seguito delle segnalazioni pervenute da parte dei cittadini, il 24 ottobre scorso l’Ufficio Salvaguardia dell’ente ha fatto eseguire alla società Quark SRL, appaltatrice del servizio, un intervento di derattizzazione alla presenza di un’operatrice del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl Umbria 1”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Mauro Mariangeli, rispondendo in consiglio comunale alla capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni, che con un’interrogazione aveva chiesto conto dello stato del fosso Salaiolo. La consigliera di minoranza aveva sollecitato “la ripulitura e la bonifica della vegetazione che invade completamente il corso d’acqua” e “un intervento di derattizzazione urgente, considerando che ci sono state varie segnalazioni dei cittadini al Comune”.

“Vorrei comprendere le motivazioni per cui la situazione del Salaiolo sia stata lasciata degenerare in questo modo, senza alcun intervento di manutenzione del corso, né delle parti limitrofe all’asta del fosso, dove esisteva un sentiero di passaggio verso l’area verde, ad oggi completamente nascosto dalla vegetazione”, aveva sostenuto Arcaleni, domandando se fosse stata “presa in considerazione l’idea di un progetto di riqualificazione dell’area del fosso e del contesto circostante, in modo da ottenere finanziamenti adatti allo scopo, visto quanto si sta facendo in altri casi, come ad esempio per la Scatorbia”.

“Lungo il fosso del Salaiolo, che è lungo oltre quattro chilometri e attraversa Città di Castello passando per la Cittadella dello sport e i quartieri Graticole e Salaiolo – aveva segnalato la rappresentante di Castello Cambia – ci sono due ordini di problemi: uno di manutenzione e assetto idraulico, perché la sede del corso d’acqua è completamente invasa da vegetazione che in caso di forte pioggia potrebbe anche impedire il deflusso di acqua; un altro di igiene pubblica, perché ci sono stati numerosi ritrovamenti di topi, che risalgono le sponde e raggiungono case e giardini”.

Riferendo i contenuti di una nota tecnica degli uffici comunali competenti, l’assessore Mariangeli ha rimarcato che il Salaiolo “è un fosso di natura privata, affluente del torrente Cavaione di natura demaniale” e che pertanto “la manutenzione è di competenza dei proprietari frontisti, ognuno per il rispettivo tratto e per la rispettiva sponda. Il Comune è obbligato come gli altri a occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria del suo tratto di competenza e in base alla normativa vigente è tenuto a garantire il libero deflusso delle acque, al fine di proteggere l’abitato circostante da eventuali fenomeni di corrosione e frane”.

“Sono andato a verificare di persona e ho constatato lo stato di degrado che c’è anche in alcuni tratti oggetto tanti anni fa di lavori realizzati dall’allora Comunità Montana”, ha riferito Mariangeli, dando la disponibilità dell’amministrazione comunale a “inserirsi in eventuali progetti di riqualificazione ai quali sia possibile aderire”. In sede di replica, la consigliera Arcaleni ha espresso perplessità sulla natura privata del fosso Salaiolo.

“Chiedo un’attenta verifica di quanto viene riferito dagli uffici – ha puntualizzato – perché non riesco a comprendere assolutamente come un fosso privato lungo quattro chilometri possa essere assegnato a dei frontisti, anche perché in ampi tratti è stato tombinato. Non riesco a immaginare che per quattro chilometri tutti i cittadini frontisti si mettano a tagliare gli arbusti che sono diventati veri e propri alberi, per cui chiedo anche di verificare se Afor, attraverso con un incarico specifico, possa intervenire su una situazione così degradata”.

La consigliera ha poi aggiunto: “non ho motivo di credere che sia stato condotto alcun intervento nella parte di competenza pubblica, come all’interno della Cittadella dello sport, dove c’è una situazione di degrado, con una presenza abnorme di vegetazione, che deve essere affrontata”.

L’assessore Mariangeli ha, quindi, preso l’impegno di riscontrare con gli uffici competenti la natura privata del fosso e le possibilità di intervento per la manutenzione necessaria in base a quanto segnalato.

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