Resoconto della Cerimonia di Premiazione del Premio Nazionale “Cultura della Pace-Città di Sansepolcro” Edizione 2024

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Si è svolta sabato 7 dicembre 2024, nella suggestiva cornice dell’Auditorium di Santa Chiara a Sansepolcro, che ha vestito i colori della bandiera della Pace, la cerimonia di premiazione del Premio Nazionale “Cultura della Pace-Città di Sansepolcro” Edizione 2024, un evento giunto alla 17^ edizione e che ha celebrato l’impegno e la dedizione di figure e realtà che, attraverso il loro lavoro, promuovono valori fondamentali come la solidarietà, la giustizia sociale e la pace.

Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento, come annunciato nei giorni precedenti, è stato il musicista Paolo Jannacci, premiato per il campo di indagine “musica, memoria e lavoro”. Molto generoso sia con il pubblico che con i giornalisti intervenuti per l’evento, Jannacci si è detto onorato di aver ricevuto questo premio e felice del fatto che la sua musica e i suoi testi siano stati vettori di pace, messaggi importanti che hanno colpito l’animo di tante persone.

La cerimonia, ricca di momenti emozionanti, ha visto la partecipazione di una platea numerosa e attenta, composta da autorità, cittadini e ospiti illustri, tutti riuniti per celebrare il valore della pace in tutte le sue forme.

Un altro momento di grande rilievo è stato l’assegnazione del Premio Nazionale “Nonviolenza” Edizione 2024 a Laura Milani, Presidente del CNESC – Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile, per il suo straordinario contributo alla promozione della nonviolenza come strumento di trasformazione sociale.

Il Presidente del Consiglio, nel suo intervento ha sottolineato di “essere felice di aver fatto, a suo tempo, la scelta del Servizio Civile piuttosto che intraprendere il percorso obbligatorio della Leva Militare. Il servizio Civile mi ha permesso di incontrare alcuni “invisibili”, persone che vivono nell’ombra e che hanno bisogno di assistenza e sostegno, che altrimenti non avrei avuto

modo di conoscere, aspetti che cambiano la visione del mondo e della vita stessa. Per questo ringrazio Laura Milani, Presidente CNESC per il lavoro svolto proprio in riferimento a questa fondamentale realtà.

Sansepolcro è una città rinascimentale – ha proseguito Antonelli – Rinascimento significa “l’uomo al centro”. Per questo la Cultura della Pace si può ottenere solamente con la cultura del rispetto dell’individuo che arriva proprio da quel periodo storico.

Cultura della pace è anche condivisione, è dunque necessario confrontarsi anche con coloro che hanno idee diverse dalle proprie, averne rispetto, ma soprattutto trovare punti di incontro per il bene comune.”

Durante l’evento, è stata conferita una menzione speciale al Collettivo ex GKN di Firenze, per la loro battaglia a favore del diritto al lavoro, una causa che ha saputo ispirare e mobilitare numerose persone a livello nazionale.

Sono state inoltre attribuite menzioni speciali ai dissidenti contro la guerra, a testimonianza dell’importanza della resistenza pacifica in contesti internazionali:

Yurii Sheliazhenko (ucraino)

Elena Popova (russa)

Associazione Mesarvot (Israele)

Community Peacemaker Teams Palestina

Un tributo all’arte

In parallelo alla cerimonia, il pubblico ha avuto l’opportunità di visitare, presso la Sala esposizioni di Palazzo Pretorio, la mostra degli artisti Maurizio Rapiti, Sergio Poddighe e Raffaello De Vito, che resterà visibile fino a domenica 8 dicembre. E proprio un’opera del Maestro Rapiti è stata consegnata al vincitore, Paolo Jannacci.

L’Amministrazione Comunale di Sansepolcro e l’Associazione Cultura della Pace desiderano ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al successo dell’evento, un momento significativo per riaffermare il ruolo fondamentale della cultura della pace nella costruzione di un futuro migliore.

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