Il sindaco Secondi risponde in consiglio comunale a Mancini (Lega), Lignani Marchesani (Castello Civica) e Arcaleni (Castello Cambia) su Belladanza: “conferimenti di rifiuti, anche speciali e non pericolosi, rispettosi della normativa nazionale e delle indicazioni regionali: abbiamo chiesto alla Regione investimenti nell’impiantistica per il recupero che riconoscano il ruolo strategico in Umbria della nostra discarica”.
“Il conferimento di rifiuti a Belladanza, anche dei materiali speciali non pericolosi, rispetta la normativa nazionale e le indicazioni regionali: nella nostra discarica sono stati stoccati in gran parte rifiuti speciali non pericolosi provenienti principalmente dalle aziende del territorio e dell’Umbria, in un contesto nel quale il conferimento complessivo è aumentato nell’ultimo semestre del 2024 a causa dei quantitativi trasferiti per via dello stop provvisorio dell’impianto di Casone a Foligno, dell’incremento dei materiali speciali provenienti dal trattamento dei rifiuti urbani all’interno della regione e di un quantitativo di rifiuti speciali da fuori regione, per una necessità limitata nel tempo funzionale a garantire l’equilibrio economico e finanziario dell’intero polo di Belladanza e, comunque, compatibile con le volumetrie residue. Il conferimento di rifiuti speciali contribuisce a ridurre la tariffa della Tari che pagano i cittadini di Città di Castello, che continua ad essere inferiore, anche in base agli ultimi dati disponibili, a quella di tutti i comuni principali dell’Umbria. Alla nuova giunta regionale abbiamo dato la disponibilità ad accogliere nel Polo di Belladanza gli investimenti finalizzati alle buone pratiche, ovvero al recupero dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, e quindi abbiamo chiesto il riconoscimento, anche in termini di risorse finanziare destinate a Città di Castello, del ruolo strategico che alla nostra impiantistica viene attribuito nel sistema dei rifiuti dell’Umbria”. E’ quanto ha dichiarato in sintesi il sindaco Luca Secondi, rispondendo in consiglio comunale alle interrogazioni del capogruppo della Lega Valerio Mancini, del capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani e della capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni, ai quali ha offerto la disponibilità dei vertici dell’AURI ad approfondire le questioni legate alla gestione dei rifiuti in un’apposita seduta della commissione consiliare competente. Dibattito. Il consigliere Mancini aveva chiesto di sapere “le reali motivazioni della sospensione da parte di Auri del procedimento per l’individuazione di un concessionario per la progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto di trattamento e recupero energetico, secondo quanto previsto dal Piano regionale dei rifiuti”. Per l’esponente della minoranza era necessario chiarire “le conseguenze di tale sospensione sul territorio dell’Altotevere” e capire “se questa decisione determinerà un ulteriore ampliamento di Belladanza, dopo quello chiesto dal gestore nel 2022, non certo dalla Regione, e un aumento della Tari per le imprese e le famiglie umbre”. “Come mai – aveva domandato Mancini – si è deciso di sospendere un percorso aperto dal Piano regionale dei rifiuti approvato appena a novembre del 2023, che ha contribuito a far ottenere all’Umbria anche 106 milioni di euro dal fondo di coesione nazionale destinati pure all’ex ospedale di Città di Castello?”. Il consigliere Lignani Marchesani aveva chiesto conto delle “motivazioni che hanno portato nel secondo semestre del 2024 ad un incremento di rifiuti speciali da fuori regione, sulla scorta di quale contratto questo conferimento sia stato effettuato, la tempistica della sua sottoscrizione e gli importi economici in entrata per il gestore”, domandando anche quali siano “i tempi di saturazione della discarica di Belladanza” e se ci sia “la possibilità di un ulteriore ed ennesimo ampliamento”. “Con l’interrogazione mi riferisco al fatto specifico dell’aumento dei rifiuti speciali conferiti a Belladanza, che di per sé non è una cattiva pratica in assoluto perché crea un beneficio economico a fronte delle conseguenze ambientali che porta con sé, per chiedere però al sindaco dove ci vogliamo posizionare nello scacchiere della gestione dei rifiuti in Umbria”, aveva sottolineato l’esponente di Castello Civica. “Al di là delle crociate sul termovalorizzatore, rischiamo di rimanere sempre in mezzo, ovvero con una discarica che si amplia e con un rischio vero di diventare una terra dei fuochi”, aveva osservato Lignani Marchesani, rimarcando: “abbiamo un territorio che è molto provato da questa discarica, che ormai ha una storia di ampliamenti infinita pur con un impegno di chiusura preso nel lontano 2006, quindi bisogna capire che compromesso vogliamo fare tra avere un maggiore benessere economico dalla gestione dei rifiuti o evitare di diventare una terra dei fuochi”. La consigliera Arcaleni aveva espresso la necessità di comprendere “le ragioni dei maggiori conferimenti di rifiuti a Belladanza tra 2023 e 2024, ma anche chi li abbia richiesti e autorizzati”, ricordando come la Regione, con la passata giunta, “abbia aumentato da 15.000 a 30.000 tonnellate il quantitativo di rifiuti speciali a Belladanza, che non sono venuti solo dall’ATI 3 e per solidarietà regionale, ma provengono anche dalla Campania e da altre regioni limitrofe”. L’esponente della minoranza aveva, quindi, chiesto di sapere “chi ha gestito questi conferimenti tra Sogepu e Sogeco e chi ha introitato, in considerazione del fatto che ci possono essere state differenze di guadagno estremamente significative, a fronte delle condizioni non brillanti dal punto di vista dei bilanci da parte di Sogepu”. Nel suo intervento, il sindaco Secondi ha puntualizzato al consigliere Mancini che “l’ampliamento di Belladanza era stato richiesto sì dal gestore, come d’obbligo nel contesto della programmazione del Piano dei rifiuti, ma in accordo con la Regione, una verità storica autentica”. Il primo cittadini ha, quindi, chiarito che la decisione presa in Auri “tutela la stessa autorità regionale, perché entro i termini previsti dall’avviso pubblico, gli eventuali proponenti avrebbero dovuto elaborare e presentare un progetto di fattibilità tecnico-economico con un elevato dispendio di risorse tecniche ed economiche: tale situazione avrebbe potuto esporre Auri ad una responsabilità precontrattuale”. “L’Assemblea Legislativa dell’Umbria ha preso atto e condiviso le motivazioni di Auri che hanno determinato in via precauzionale la sospensione del procedimento”, ha aggiunto Secondi, precisando che “sarà ora impegno della nuova giunta regionale dettare le linee guida per l’attuazione del Piano regionale e su quelle si potranno misurare le ricadute ovviamente sui territori: siamo d’accordo sul criterio della solidarietà, ma non certo a senso unico”. Il sindaco ha poi fatto presente a Lignani Marchesani che “nelle more dell’approvazione del Piano d’ambito regionale per il 2024, la programmazione dei flussi di rifiuti agli impianti di trattamento e smaltimento ê stata deliberata da AURI, tenendo conto del revamping conservativo che ha interessato l’impianto di Casone di Foligno, gestito da VUS Spa”. “Proprio lo slittamento delle tempistiche di questo intervento – ha spiegato il primo cittadino – ha reso necessario conferire a Belladanza ulteriori rifiuti destinati alla discarica di Sant’Orsola. L’incremento dei conferimenti rilevato nell’ultimo semestre del 2024 deriva pertanto in parte dal fermo impianto di Casone e in parte da un aumento del conferimento di rifiuti speciali, provenienti dai servizi di raccolta differenziata, che fanno riferimento a molte realtà dell’Alto Tevere e umbre. L’ulteriore incremento rilevato per i rifiuti speciali da fuori Regione è stato sostanzialmente dovuto alla necessità, limitata nel tempo, di garantire l’equilibrio economico e finanziario dell’intero Polo Impiantistico di Belladanza, che risulta comunque compatibile con le volumetrie residue del sito”. Secondi ha chiarito che nel 2024 il conferimento dei rifiuti speciali prodotti dagli impianti di trattamento della VUS Spa è stato intermediato da SOGECO e i rimanenti rifiuti speciali sono stati conferiti da una pluralità di soggetti in forza di contratti stipulati con i vari operatori economici. “Nel complesso il suddetto conferimento di rifiuti speciali dell’anno 2024 ha generato un ricavo per SOGEPU pari ad 3.177.418 euro”, ha precisato il sindaco, che i tempi di riempimento della discarica di Belladanza sono definiti dal progetto dell’intervento di riprofilatura ed estensione della discarica per rifiuti non pericolosi dalla Regione, che ha indicato azioni per la durata relativa a 13 anni, fino al 2035. “Ad oggi non risultano in corso progetti né richieste di ulteriori ampliamenti per la discarica di Belladanza e il gestore dell’impianto si atterrà scrupolosamente alle disposizioni regionali”, ha concluso Secondi. Il primo cittadino ha, poi, fornito ad Arcaleni i dati sui rifiuti conferiti nelle annualità 2023 (26.119 tonnellate di rifiuti urbani dal Sub Ambito 1, 24.635 di rifiuti urbani dal Sub Ambito 3, 4.270 di rifiuti speciali dal Sub Ambito 1 e 7.577 di rifiuti speciali extra Sub Ambito 1) e 2024 (30.302 tonnellate di rifiuti urbani dal Sub Ambito 1, 22.823 di rifiuti urbani dal Sub Ambito 3, 4.237 di rifiuti speciali dal Sub Ambito 1 e 39.053 di rifiuti speciali extra Sub Ambito 1). Secondi ha evidenziato che nel caso del Sub Ambito 1 i rifiuti speciali non pericolosi provengono prevalentemente da scarti di produzione di attività artigianali e industriali e che sono conferiti in discarica in quanto non sono possibili forme di recupero e riutilizzo, mentre nel caso dei rifiuti speciali extra Sub Ambito 1 si tratta di materiali per la maggior parte provenienti dal trattamento meccanico e biologico di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, quali RUR, FORSU, imballaggi in vetro, imballaggi in plastica ed ingombranti. “Da sempre il Polo di Belladanza è stato disponibile a farsi carico delle necessita degli altri Sub Ambiti regionali: in particolare da ultimo ha trattato e smaltito i rifiuti provenienti da ASM di Terni (frazione organica), VUS di Foligno (rifiuti da raccolta differenziata e smaltimento in discarica di sovvalli e biostabilizzato), impianto biometano di Foligno”, ha spiegato il sindaco, aggiungendo: “la definizione dei flussi ê dettata anche da necessità limitate nel tempo di garantire l’equilibrio economico e finanziario dell’intero Polo impiantistico, compatibilmente con le volumetrie residue”. Secondi ha infine riferito che i rapporti economico-finanziari tra SOGEPU e SOGECO sono regolati da un accordo quadro per quanto riguarda la gestione dei rifiuti prodotti dai SUB Ambiti 1 e 3, mentre i rifiuti speciali non pericolosi sono stati conferiti in forza di contratti stipulati da SOGEPU con una pluralità di operatori. “I ricavi di SOGECO per tale attività sono stati pari a 2.034.944 euro nel 2023 e 2.888.529 euro nel 2024. I ricavi di SOGEPU sono stati pari a 2.250.363 euro nel 2023 e 3.686.235 euro nel 2024”, ha concluso Secondi. In sede di replica, il consigliere Mancini ha espresso i propri dubbi sulle implicazioni del voto in AURI. “Non possiamo continuare a pagare 400 mila euro all’anno a Belladanza, che finiscono in tariffa, per la depurazione del percolato per conto delle altre comunità dell’Umbria che non vogliono il termovalorizzatore e neanche le discariche”, ha detto il consigliere, aggiungendo: “signor Sindaco, lei deve prendere una posizione chiara a tutela del territorio”. Il consigliere Lignani Marchesani ha ribadito la “necessità di trovare nei prossimi anni un equilibrio strategico virtuoso in Umbria nella gestione dei rifiuti che in questi ultimi anni non c’è stato”. La consigliera Arcaleni ha osservato: “Sogepu oggi ha un introito dimezzato rispetto al passato per via dell’accordo con Sogeco: ho conferma del fatto che le scelte gestionali, amministrative e operative non hanno avvantaggiato la nostra partecipata”. “Colgo positivamente – ha aggiunto Arcaleni – il fatto che il sindaco concordi sul fatto che in questo momento si debba andare verso un’altra direzione nella gestione dei rifiuti, al cospetto di un interlocutore regionale che finalmente guarda ai benefici di una raccolta differenziata spinta, i cui materiali debbono essere trattati con impianti che niente hanno a che fare con la termovalorizzazione, ma sono impianti di recupero in grado di generare nuova ricchezza, nuovi posti di lavoro, nuove aziende nel territorio”.
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