La situazione politica a Città di Castello continua a essere caratterizzata da tensioni e confronti accesi tra maggioranza e opposizione. In questo contesto si inserisce l’intervento di Emanuela Arcaleni, capogruppo del movimento Castello Cambia, che ha espresso una serie di critiche nei confronti della giunta guidata dal sindaco Secondi. Le sue osservazioni toccano temi cruciali che spaziano dal Lascito Mariani alla gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), alle partecipate, fino alle problematiche del sistema sanitario e all’ospedale di Città di Castello.
Arcaleni denuncia un’Amministrazione incapace di rispondere in maniera adeguata alle sfide poste dalla gestione delle partecipate comunali, continuando a chiedere maggior trasparenza. Secondo il capogruppo di Castello Cambia, i ritardi nei lavori legati al PNNR sono evidenti e rischiano di compromettere non solo la efficienza dei servizi pubblici, ma anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. “Non possiamo permettere che opportunità fondamentali vengano sprecate a causa della disorganizzazione e della mancanza di visione”.
Un tema centrale nella critica di Arcaleni è anche quello della sanità locale, un settore che continua a rilevare fragilità e carenze strutturali. Arcaleni sottolinea l’urgenza di investimenti e riforme che possano garantire un servizio più efficiente e accessibile per tutti i cittadini di Città di Castello. “Il sistema sanitario deve essere una priorità, eppure vediamo stagnazione, senza un piano chiaro e attuabile, il rischio che competenze di livello alto si apprestano a lasciare il nostro ospedale è sempre più concreto”, ha affermato.
Inoltre, Arcaleni ha messo in discussione la recente presentazione del bilancio comunale, evidenziando l’impossibilità di riscossione dei crediti da parte dell’Amministrazione. Una situazione che ha sollevato preoccupazioni circa la sostenibilità economica del Comune e la capacità dell’attuale maggioranza di gestire le risorse pubbliche in modo efficace. “Abbiamo più volte denunciato questa situazione in Consiglio Comunale, eppure sembrano non esserci piani concreti per affrontare questo problema”, ha ribadito.
In conclusione, l’analisi e la necessità di un cambio di passo appare evidente, se si desidera evitare ulteriori difficoltà e stagnazione in un periodo storico così delicato per la comunità tifernate e non solo.