Il nostro Paese è tra quelli in Europa dove le condizioni di vita di lavoratrici e lavoratori sono peggiorate maggiormente. Negli ultimi decenni, i salari medi hanno perso il loro reale potere d’acquisto, mentre si sono diffusi precarietà, disoccupazione, part-time involontari, esternalizzazioni e lavoro irregolare. Tutto questo ha reso il lavoro sempre più insicuro e i lavoratori più vulnerabili, costretti ad accettare condizioni di lavoro indegne sia dal punto di vista salariale che della sicurezza. Questa situazione è il frutto di trent’anni di politiche che hanno progressivamente indebolito i diritti nel mondo del lavoro. Anche in Alto Tevere e in Umbria ne vediamo gli effetti: salari, stipendi e pensioni sono inferiori del 7% rispetto alla media nazionale.
Per questo motivo ci stiamo impegnando per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di partecipare al voto dell’8 e 9 giugno 2025, quando saremo chiamati a esprimerci su cinque quesiti referendari fondamentali per il futuro del lavoro e della cittadinanza.
I quesiti, promossi dalla CGIL e pienamente sostenuti dalla nostra organizzazione, affrontano temi centrali della nostra proposta politica: l’abolizione delle norme sui licenziamenti introdotte dal Jobs Act, maggiori tutele per chi lavora nelle piccole imprese, limiti all’uso dei contratti a termine, responsabilità solidale negli appalti e una riduzione dei tempi per ottenere la cittadinanza.
L’8 e 9 giugno votiamo 5 SÌ per costruire un futuro più giusto, sicuro e inclusivo per tutte e tutti.