A distanza di un anno esatto sono venuti alla luce questa volta sei cigni uno in piu’ rispetto al lieto evento del 2024. Ed e’ già un via vai di persone, famiglie con bambini, pronti a scattare foto e selfie ed immortalare mamma Gisella e papà Checco con i sei piccoli cigni che già scorrazzano in acqua dietro ai genitori sul laghetto. Checco e Gisella, i cigni adulti da anni vivono nel parco, ed anche questa primavera hanno fatto un altro regalo alla comunità tifernate, che considera il parco di Rignaldello ed il lago dei cigni uno dei cosidetti “luoghi del cuore” che da anni ormai si lega alla presenza ed a una tradizione che poche città e pochi territori hanno la fortuna di vantare. I piccoli uccelli acquatici già hanno iniziato ad ammirare la loro dimora subito dopo essere usciti dalla uova che mamma Gisella su un piccolo isolotto del laghetto stava “covando”. Come sempre sono seguiti amorevolmente da Alberto Alunni, consigliere della sezione di Città di Castello dell’Arci caccia che gestisce in convenzione da oltre vent’anni l’area verde comunale con il presidente del sodalizio Luigi Falleri ed altri volontari.
Lo specchio d’acqua nel quale abiteranno con i propri genitori si trova, a pochi metri dalla collezione degli Ex Seccatoi del Tabacco, che si stagliano sullo sfondo con la loro maestosa struttura completamente nera, circondata dalle sculture color rosso che impreziosiscono la sede espositiva.
Il parco e’ un punto di riferimento da oltre 30 anni, da quando si stabilì il primo abitante, che si chiamava sempre Checco e che era stato rinvenuto ferito lungo la superstrada E45.
Solo nel 2020, l’anno del Covid-19, questa straordinaria consuetudine si era curiosamente arrestata, destando stupore e interrogativi sulla particolarissima coincidenza. “La natura ci regala questi bellissimi momenti che rendono il parco ancora più vivo e frequentato da famiglie e bambini”, ha dichiarato l’assessore all’ambiente Mauro Mariangeli.