Il Consiglio comunale di Città di Castello nomina il nuovo Collegio dei revisori dei Conti per il triennio 2025-2027

Data:

L’assemblea ha confermato come presidente Antonio Torrioli con voto a scrutinio segreto (20 preferenze su 22 votanti). Con voto separato a scrutinio palese, il Consiglio comunale ha, poi, deliberato a maggioranza (15 voti favorevoli di PD, PSI, Lisata Civica Luca Secondi Sindaco e 8 voto contrari dei consiglieri di Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, FDI, Castello Civica, Lega, FI, Lista Civica Marinelli Sindaco) la nuova composizione dell’organo, recependo in aggiunta al nominativo del presidente la designazione a sorteggio da parte della Prefettura di Perugia di Mirko Palicca e Andrea Nataletti, e i nuovi compensi annui, fissati in 15 mila euro per il presidente e in 10 mila euro per gli altri membri.

L’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli ha introdotto la votazione, spiegando che “il Consiglio comunale può scegliere unicamente il nominativo del presidente del Collegio dei revisori dei conti tra le 10 proposte pervenute all’ente nei termini previsti”. Mariangeli ha quindi segnalato l’adeguamento dei compensi proposto al Consiglio comunale nel rispetto delle normative vigenti e in linea con i Comuni umbri di dimensioni analoghe, ma comunque al di sotto del limite di 18.804,00 euro possibile per i singoli componenti (con maggiorazione del 50 per cento per il presidente in base alla legge), sulla base dei dati contabili del Comune di Città di Castello.

Il sindaco Luca Secondi ha proposto a nome della maggioranza consiliare la conferma del presidente uscente Antonio Torrioli, sottolineando la soddisfazione per il lavoro svolto dal Collegio, di cui ha ringraziato i membri che hanno terminato il proprio mandato, rivolgendo contestualmente i migliori auspici di buon lavoro ai professionisti designati dalla Prefettura di Perugia.

Nel preannunciare il proprio voto favorevole alla conferma di Torrioli, il capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani non ha condiviso che sia stato il sindaco a proporre il nominativo del presidente, “perché – ha sostenuto – è una competenza del Consiglio comunale”, e si è detto contrario all’aumento del compenso dei membri dell’organo.

“Fare il revisore nel Comune di Città di Castello è un onore e per quanto mi riguarda questo aumento è assolutamente irrituale”, ha detto. Il capogruppo della Lega Valerio Mancini ha preannunciato che non avrebbe preso parte al voto, “perché finisce per fare una scelta sulle persone”, e di non condividere l’aumento del compenso. “Ho sempre contestato questi aumenti, fatti da destra e da sinistra. Fare il revisore dei conti di questa città è un modo ulteriore di rafforzare un curriculum professionale, non c’è bisogno di aumenti, che non penso siano accettabili politicamente”, ha spiegato. Il capogruppo del PD Gionata Gatticchi si è detto in disaccordo con i consiglieri che lo hanno preceduto.

“E’ un onore fare il revisore dei conti qui, ma è anche una responsabilità ed è giusto che un professionista venga pagato adeguatamente per la propria prestazione”, ha sostenuto Gatticchi, che ha poi precisato: “il sindaco è il capo della maggioranza, fa pienamente parte del Consiglio comunale ed è legittimato a fare proposte a nome di tutti i gruppi che lo sostengono”. Il presidente del Consiglio comunale Luciano Bacchetta ha osservato: “un passo avanti c’è stato, perché un tempo, nell’epoca dell’antipolitica più assoluta, la decisione dei tre revisori dei conti era stata completamente sottratta al Consiglio comunale, che non decideva nulla, perché i nomi venivano indicati direttamente dalla Prefettura”.

Il sindaco Secondi ha preso di nuovo la parola per ribattere al consigliere Lignani Marchesani: “sono membro del Consiglio comunale e quindi le mie proposte sono legittime, appartengono a questa assise”. Il primo cittadino ha poi fatto presente che in altri Comuni dell’Umbria al presidente del Collegio dei revisori dei conti sono corrisposti compensi più alti. “Benché abbiamo cercato di adeguare i compensi, siamo a livelli più bassi anche di Comuni demograficamente molto inferiori al nostro e politicamente trasversali: se c’è un professionista e se c’è un compenso minimo che viene previsto per legge, almeno quel minimo va riconosciuto”.

A votazioni completate, il consigliere Lignani Marchesani ha sollevato il fatto che non ci sia alcuna donna del nuovo Collegio dei revisori dei conti, ma il presidente Bacchetta, citando il segretario generale Bruno Decenti, ha precisato: il Ministero ha chiarito che “non si applicano quote rosa in questo caso”.

Commenti

Share post:

spot_imgspot_img

Popular

More like this
Related

A Tempi Supplementari Barontini e Pasqui

TornaTempi Supplementari. Ospiti del programma condotto da Michele Tanzi,...

Città di Castello ospita il 1° Trofeo dell’Amicizia: in campo il calcio che unisce

Sport, inclusione e spirito di squadra saranno i protagonisti...

Centro Destra Città di Castello: presentata mozione su mappatura Dispositivi DAE

Nel corso della seduta consiliare del 13 gennaio 2025,...

Sabato a Perugia il Congresso Regionale del Partito Socialista

Sabato 31/5 alle ore 9,30 presso Sala Congressi Hotel...