Dopo le prime piogge di fine estate, urge comprendere come sia possibile che la zona del Cassero, interessata da lavori di riqualificazione che vanno avanti da due anni e mezzo, presenti spesso allagamenti e pozzanghere che ne pregiudicano l’utilizzo e che non paiono accettabili in opere appena realizzate.

Non solo la rotatoria, che ha sostituito il semaforo, ad ogni pioggia presenta un allagamento sul tratto limitrofo a via Antimo Marchesani, ma anche il parcheggio FERRI, nella parte vicina al passaggio pedonale, viene allagata ad ogni temporale.
Per non parlare del parcheggio Collesi, le cui condizioni dopo i lavori, forse anche per il passaggio dei mezzi pesanti, risultano decisamente peggiorate, con allagamenti sempre più ampi, che rendono quasi impossibile il recupero delle auto parcheggiate, a meno di guadare lo spazio.
In questi giorni, dopo la prima pioggia estiva, assistiamo anche all’allagamento di un tratto della breve ciclopedonale appena aperta, salutata come l’innovazione migliore di questa giunta per la mobilità dolce: ma come sono stati effettuati questi lavori, se la pista è nuova di zecca?!
Vale la pena ricordare che sono stati stanziati circa 2 milioni di soldi pubblici: il 2 novembre 2022 il sindaco Luca Secondi e l’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Carletti avevano annunciato il finanziamento da 350 mila euro, concesso dalla Regione, per un progetto da 600 mila euro finalizzato al miglioramento dell’accessibilità del centro storico, con cofinanziamento di 250 mila euro del Comune per realizzare un ascensore tra la nuova area di parcheggio e la viabilità ciclopedonale con il bastione del Cassero. E il 10 febbraio 2023 viene dato annuncio della consegna dei lavori alla ditta Moscariello Costruzioni di Melfi, comprendenti la “variante del Cassero” e parcheggio Ferri, per i quali vengono stanziati 1 milione e 400 mila euro di fondi europei, investimento cofinanziato dalla municipalità tifernate per 400 mila euro.

Intendiamo capire, attraverso un’interrogazione già protocollata, quanti di questi soldi siano già stati spesi, se le opere siano state realizzate “a regola d’arte” e quali azioni intenda intraprendere l’amministrazione per far si che siano risolti questi problemi. Inoltre, dopo due anni e mezzo, vorremmo anche conoscere il termine dei restanti lavori riguardanti parcheggio Collesi, ascensore, bagni pubblici e “piazza urbana” già annunciati a inizio 2023, sperando che si riesca a prevenire altri “danni” di questo genere.
Città di Castello, 01.09.2025 Emanuela Arcaleni, Castello Cambia
