La storia è ciclica. Mai come oggi questa frase assume sostanza politica a Città di Castello. Ci sembra, infatti, non solo di rivivere gli stessi identici scenari di qualche anno fa, relativamente alla questione Color Glass, ma addirittura di riconoscere le stesse frasi, le stesse scuse e gli stessi errori che hanno portato alla totale sfiducia di moltissimi cittadini tifernati nei confronti della politica locale. Oggi la storia si ripete, e solo a distanza di poco meno di un anno e di qualche chilometro; stiamo parlando del progetto di un allevamento avicolo che dovrebbe nascere in località Petrelle. Anche in questo caso la politica locale, nei panni del Sindaco e della maggioranza, è stata chiamata in causa e ancora una volta il rischio è quello di risultare del tutto inadeguata. Non è un segreto infatti che da anni la zona sud della città lamenta forti preoccupazioni circa la possibilità di insediamento di questo nuovo allevamento che conterebbe circa 30.000 polli, motivo per il quale tempo fa il Sindaco ha incontrato i membri del comitato cittadino, nato ad hoc, riferendo che non sarebbe stato realizzato alcun allevamento e che si sarebbero prese tutte le misure necessarie per garantire, a prescindere, la sicurezza e la salute dei cittadini. Fatto sta che il progetto ha trovato parere favorevole dall’Asl, parere pervenuto da un tavolo dove Arpa Umbria era assente e che non valuta i temi del benessere animale e soprattutto del benessere, inteso come sanitario, delle persone, come ad esempio il rischio di contaminazione delle falde, rischio da malattie trasmettibili, ecc..
Ancora, non esiste una valutazione dell’impatto odorigeno, considerato oramai come fattore imprescindibile per la salubrità di un’area; non esiste una valutazione dell’impatto economico post insediamento per i residenti in quelle aree, come ad esempio la perdita di valore degli immobili o l’inevitabile conseguente intensificazione sulla rete della viabilità locale, ecc. ecc.
A fronte di ciò, mentre l’Amministrazione Comunale sembra ancora addormentata, è stato approvato l’anno scorso il PRG che poteva dare una risposta molto forte in tal senso, non è stato redatto un regolamento comunale che disciplini in maniera mirata la questione in oggetto e situazioni affini, non è stato fatto alcun sollecito per una modifica del regolamento regionale.
Concludiamo questo comunicato, del resto dovuto in quanto rimane l’unico modo di comunicare con coloro che sono evidentemente troppo presi da scenografie politiche in stile Beautiful piuttosto che discutere di atti politici in Consiglio Comunale, con l’augurio che questa Amministrazione Comunale si renda conto quanto prima del proprio ruolo in questa vicenda e che nel più breve tempo possibile, ovviamente nelle opportune sedi e con le opportune modalità dettate dal complesso momento emergenziale, si dedichi all’ascolto della popolazione che semplicemente cerca di esprimersi.
Un ascolto senza poi proclami, senza poi promesse, ma con la garanzia per tutte le parti interessate che è stata valutata l’interezza della vicenda.
Imprenditoria e salubrità possono benissimo coesistere; basta organizzarsi”.