Politica Citta’ di Castello: Arcaleni e Bucci (Castello cambia): “sosterremo ogni iniziativa concreta che costruisca le condizioni per uno screening a tappeto di tutta la popolazione scolastica del Comune, da effettuarsi prima della riapertura di gennaio”

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“A ridosso delle imminenti vacanze natalizie, dopo mesi in cui la scuola tutta ha subito chiusure drastiche o a singhiozzo, a seconda dell’andamento dei contagi nelle classi, ci si deve porre il problema della riapertura del 7 gennaio, che ad oggi appare addirittura incerta.
C’è un nodo che non viene affrontato, quello della positività degli asintomatici non tracciati che potrebbe rendere la riapertura solo momentanea: se infatti chi è positivo asintomatico può contagiare, non tracciarlo prima di rimettere in moto tutto è molto rischioso. Troppo scarsa nel nostro territorio è stata la pubblicizzazione dei test sierologici rapidi e inesistente l’appoggio della amministrazione comunale alla campagna regionale attraverso le farmacie: pur non avendo responsabilità sanitarie, il Comune ha il dovere di tutelare la salute dei cittadini e garantire il diritto allo studio. Piuttosto che perdersi in annunci sterili e privi di concretezza, chiediamo a questa amministrazione comunale che si trovino risorse reali, come potrebbero essere le donazioni degli scorsi mesi effettuate nel conto del Comune, a cui aggiungere quelle dell’albo dei consiglieri e amministratori, da poco costituito, per organizzare insieme ad Asl in tempi rapidi uno screening tra la popolazione scolastica.
Infatti, per mantenere la scuola del ciclo primario in presenza come lo è stata fino ad ora per la maggioranza, e riaprire la scuola secondaria di secondo grado servono azioni drastiche e decisive. Malgrado tavoli istituzionali e incontri ai vertici nazionali o locali, i problemi legati ad una riapertura in sicurezza, permangono: trasporti non ancora organizzati per un 50% massimo di capienza, entrate e uscite scaglionate con enormi problemi di organizzazione scolastica. E questo è grave: i ragazzi hanno bisogno di tornare ad una didattica in presenza che recuperi la relazionalità necessaria agli apprendimenti. Hanno pagato abbastanza, essendo la categoria che più ha subito chiusure e restrizioni, perdendone sicuramente in socialità e in formazione. Ma per quanto tutti gli studenti e il personale scolastico abbiano diritto di rientrare in una scuola sicura, questo non sembra sufficientemente garantito.
Siamo disposti a sostenere ogni iniziativa concreta che costruisca le condizioni per uno screening a tappeto di tutta la popolazione scolastica del Comune, con tamponi rapidi, a partire magari proprio dagli studenti e docenti delle scuole secondarie, da effettuarsi ora, prima della riapertura di gennaio, sfruttando questo periodo di sospensione delle lezioni”.

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