(Immagine di repertorio)
Il 2 marzo 1991, davanti al notaio Silvio Fiori, otto tifernati fondarono “Gli Amici del Cuore” con lo scopo di alleviare e prevenire le condizioni di disagio che i cardiopatici sono chiamati ad affrontare anche dal punto di vista psicologico. Sono passati trent’anni e le intenzioni di Leonello Montani, Mario Mancini, Angelo Lorenzini, Livio Battistoni, Antonio Fiorucci, Ezio Piccini, Adriano Minciotti e Giulio Mariucci sono state pienamente realizzate grazie agli impegni di quanti si sono succeduti alla guida dell’Associazione che ha aggiunto , alla originale, la denominazione Cardiopatici Alta Valle del Tevere. Per tutti però sono “Gli Amici del Cuore”.
L’’Associazione di volontariato ha superato i mille iscritti operando sempre in stretta collaborazione con il reparto di Cardiologia dell’Ospedale tifernate al quale, in questi trenta anni di attività, grazie a donazioni e manifestazioni di vario genere organizzate in proprio, è riuscita a fare donazioni per svariate centinaia di migliaia di euro. Tra le tante vogliamo ricordare quella dell’Ecocardiografo Tridimensionale VIVID E9 arricchito successivamente dalla Sonda ECO-Transesofagea 3 D capace di fare esami tridimensionali in tempo reale. Le due apparecchiature hanno permesso un salto di qualità al reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Città di Castello ponendolo all’avanguardia nella nostra regione e non solo.
Ogni anno in Italia muoino 250.000 persone per malattie cardiovascolari. Sono la prima causa di morte. Per questo “Gli Amici del Cuore” hanno sempre dato la massima importanza alla prevenzione grazie alla quale in questi ultimi anni la mortalità si è notevolmente ridotta. Numerosi incontri nelle scuole del nostro territorio, convegni, dimostrazioni di primo soccorso, sono stati promossi in collaborazione con i Cardiologi, la CRI Comitato di Città di Castello, la Pubblica Assistenza Tifernate Croce Bianca e il 118.
Continua l’ambizioso progetto “Cuore Vivo”, una iniziativa che nel corso degli anni è riuscita a creare una fitta presenza di defibrillatori nel nostro comprensorio . Oggi possiamo affermare con orgoglio che, grazie a noi, anche tutte le scuole e le palestre del nostro territorio sono provviste di defibrillatori ai quali abbiamo inoltre assicurato la manutenzione. Con la nostra collaborazione e l’impegno del prof. Lucio Benni, più di 400 studenti dell’IIS Franchetti-Salviani hanno conseguito l’abilitazione all’uso dei defibrillatori, oltre a numerosi insegnanti e personale ATA di varie scuole.
Insieme alla prevenzione fondamentale è la riabilitazione. L’anno dopo la sua nascita l’Associazione ha costituito il Centro di Riabilitazione Fernando e Serena Campagni , ora presente presso il Presidio Ospedaliero tifernate, e lo mantiene costantemente al passo con i tempi dotandolo di moderne attrezzature (telemetrie, cicloergometri, ecocardiografi ed altro).
Tredici anni fa nella sala attigua alla nostra sede abbiamo aperto un “Punto Prevenzione” molto frequentato dove si effettuavano gratuitamente vari esami, dalla misurazione della pressione arteriosa, al controllo della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi. I dati raccolti venivano trasmessi all’Ospedale tifernate per una indagine mirata. Presso gli ambulatori di cardiologia era in funzione un Punto ascolto . Entrambe le iniziative erano gestite dal nostro personale volontario. Ora purtroppo la situazione derivante dalla pandemia ci ha costretto ad interrompere questi importanti servizi. Stessa sorte hanno subito i corsi di ginnastica che si tenevano a Città di Castello e quelli di nuoto nelle piscine di Sangiustino, Città di Castello ed Umbertide.
Per festeggiare degnamente questi trenta anni di impegno avevamo programmato importanti iniziative che purtroppo siamo costretti a rinviare a tempi migliori.
In questi anni di attività molti amici ci hanno lasciato. Tra questi vogliamo ricordare con grande affetto e riconoscenza il prof. Sandro Bartoccioni, nostro primo presidente onorario, Gennaro Arcuri e Sergio Misuri, i due cardiologi che hanno lasciato il segno nella nostra associazione come nel reparto del nostro ospedale e nei cuori di quanti, nella malattia, hanno avuto la fortuna di conoscerli.