Garantire l’uso della lingua italiana negli atti della Pubblica Amministrazione: mozione di FdI in occasione del Dantedi

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La deriva verso l'”itanglese” ha assunto negli ultimi due decenni una proporzione devastante che potrebbe portare in pochi decenni al collasso della lingua italiana. Nella conversazione quotidiana, nei luoghi di lavoro, negli atti della Pubblica Amministrazione l’uso di parole inglesi sta via via sostituendo termini italiani. Una delle lingue più complesse e ricche del mondo, erede diretta del latino, oggetto di studio in Università, Scuole , Accademie e Centri di Cultura in tutto il mondo rischia di scomparire per una sorta di suicidio collettivo delle nostre tradizioni.

Coltivare la lingua è non solo preservare la nostra cultura ma anche un indotto economico e turistico fondamentale. Altre Nazioni, in primis la Francia, hanno inserito la tutela del proprio idioma sia in Costituzione che nella normativa introducendo precisi obblighi nella redazione di qualsivoglia atto pubblico. La mozione in calce, presentata in occasione del Dantedi, ha lo scopo molto più modesto di impegnare l’Amministrazione comunale tifernate a redigere i propri atti esclusivamente utilizzando termini italiani. Una cosa apparentemente semplice  che all’inizio costerà fatica ma che testimonierà il contributo che la nostra Comunità intende dare alla preservazione della nostra identità e cultura.

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