Castello Cambia, l’appello sl voto in vista delle politiche del 25 settembre

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ll coordinamento di Castello Cambia, pur ritenendo l’attuale legge elettorale pessima, in quanto espropria i cittadini della possibilità di esprimere compiutamente il diritto di voto lasciando solo alle segreterie dei partiti tutto il potere di decidere chi saranno gli eletti, invita tutti i cittadini ad esercitare il proprio DIRITTO, dando indicazione per un voto fondato su valori progressisti.

L’emergenza climatica è all’ordine del giorno, quindi la questione ambientale è la priorità sulla base della quale decidere le pratiche per il futuro, dalle politiche economiche a quelle energetiche, alle politiche sociali.

La guerra è l’altra grande questione dirimente: se è vero che “Non c’è pace senza giustizia sociale” è evidente che il no all’aumento delle spese militari è solo il primo passo di una politica che vuole affrontare il problema della fine di tutte le guerre e della distruzione degli arsenali nucleari. Nel nostro Paese, come nel resto del mondo, esiste una fortissima sperequazione nella distribuzione della ricchezza, acuita fortemente dall’attuale crisi energetica e, senza una seria azione di redistribuzione, il conflitto sociale non può che aumentare.

Inoltre, la scelta del principale partito del centrosinistra di rinunciare alla costruzione di una coalizione progressista capace di essere realmente competitiva, stante una legge elettorale che premia fortemente le alleanze che raggiungono il 40% dei consensi, sta rischiando di consegnare il nostro Paese ad un fronte di destra liberista che ha già dimostrato in Umbria di non saper salvaguardare elementi essenziali della nostra società, come la sanità pubblica, la mobilità sostenibile, la difesa dell’ambiente.

Riteniamo dunque di dover scegliere e invitare a votare quei movimenti e liste che meglio riescono ad assumere questi grandi temi nella propria azione politica, avendo costruito proposte credibili, puntuali e realizzabili, realmente vicine ai bisogni più marcati dei lavoratori, delle fasce deboli, dei giovani e delle donne e che hanno candidato personalità competenti e non solo i più fedeli ai vertici dei partiti. 

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