Gestione condivisa dei beni comuni: la partecipazione ha bisogno di strumenti e volontà politica
Arcaleni “Ho proposto l’adozione di un preciso Regolamento per la gestione dei beni comuni per aprire questo Comune alla partecipazione dei cittadini e stimolare la cura verso spazi urbani ed extraurbani, aree verdi, monumenti, piazze”
La Mozione presentata intende fornire gli strumenti più adeguati per realizzare una collaborazione fattiva e una partecipazione concreta dei cittadini alla vita e alla cura dei beni comuni del nostro territorio.
Il Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni, infatti, è un atto normativo disciplina le forme di collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione, finalizzate alla cura, alla rigenerazione e alla gestione condivisa dei beni comuni, che trovano realizzazione, più concretamente, attraverso la stipula dei Patti di collaborazione. Il Comune di Città di Castello non ha ancora adottato un tale Regolamento e riteniamo vada posto rimedio perchè esso può contribuire ad un sensibile miglioramento della condizione di spazi comuni e condivisi, come aree verdi e beni urbani ed extraurbani, con notevole beneficio in termini di salvaguardia, protezione e cura. Tale adozione permetterebbe di stimolare efficacemente la partecipazione dei cittadini, giovani e adulti, all’esercizio della responsabilità personale e collettiva in ordine alla propria città, rendendoli soggetti protagonisti del benessere collettivo.
Troppe volte assistiamo infatti al degrado di spazi, all’incuria e alla disattenzione anche amministrativa, di aree urbane ed extraurbane, cui si aggiunge un effetto di negativa emulazione: ciò che è degradato chiama degrado, fino purtroppo al vandalismo.
Occorre invertire questa tendenza e lavorare per ricostituire Patti civici, nuove forme di responsabilità e collaborazione tra cittadini e amministrazione, con un alto valore educativo per le giovani generazioni. L’ Atto proposto impegna l’amministrazione a prendere in considerazione la Bozza di Regolamento allegata, già adottata da decine di Comuni italiani, e di portarla in discussione nelle Commissioni competenti, al fine di avviare un percorso di elaborazione della stesura finale, da approvare in Consiglio comunale.