La generosità dei cittadini al servizio di restauri hi-tech. Sta succedendo al cimitero monumentale di Città di Castello, dove per iniziativa dell’associazione TifernArte del presidente Marco Baldicchi, che ha raccolto i contributi economici dell’associazione Palazzo Vitelli a S. Egidio, di tifernati e attività commerciali della città, sono partiti i lavori di recupero che interesseranno due cappelle realizzate da Galileo Chini, l’artista fiorentino maestro del Liberty italiano. Grazie a un pool di esperti guidato da Paolo Pettinari, professionista con una formazione specifica presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, e composto da Valentina Romè e Davide Rigaglia, i restauri sono stati caratterizzati da una moderna diagnostica per immagini, con raggi utravioletti e Uv, riflettografie, e verranno condotti con tecniche all’avanguardia, in grado di preservare ed esaltare le pellicole pittoriche e le strutture lapidee. I lavori sono iniziati dalla Cappella dei Benefattori e proseguiranno con la cappella della famiglia Castori, che si farà carico dei costi di recupero del manufatto. “Da TifernArte e dai benefattori che sostengono l’attività del sodalizio arriva un segnale importante di sensibilità e amore per la città, che ci aiuta a valorizzare come patrimonio culturale della nostra comunità l’autentico museo a cielo aperto rappresentato dal cimitero monumentale, dove sono custodite opere d’arte e testimonianze di rilievo storico che meritano di essere salvaguardate e fatte conoscere”, sottolinea il vice sindaco e assessore alla Cultura Michele Bettarelli, che ha compiuto il sopralluogo preliminare all’apertura del cantiere, nel ringraziare l’associazione “per l’impegno serio e appassionato sul versante della tutela dei monumenti e delle opere artistiche cittadine”. Le fessurazioni, i distacchi dell’intonaco e i sollevamenti della pellicola pittorica della raffigurazione murale rinvenuti sulla Cappella dei Benefattori, un’opera realizzata da Chini con particolari tecniche sperimentali, hanno confermato la necessità di salvaguardare l’opera d’arte, che venne realizzata nel 1901, due anni dopo l’inaugurazione del cimitero monumentale avvenuta nel 1899. “Il nostro scopo è esattamente quello di salvaguardare opere d’arte in pericolo e al cimitero monumentale abbiamo trovato testimonianze importanti di Galileo Chini, le uniche in Umbria, che richiedevano interventi accurati di conservazione”, spiega Baldicchi, che sottolinea “l’attenzione e il supporto del Comune, la generosità di istituzioni, privati cittadini ed attività commerciali, che hanno offerto il proprio contributo economico, di professionisti come l’architetto Andrea Mercati architetto e l’ingegnere della sicurezza Riccardo Rebiscini, che hanno prestato a titolo gratuito la propria opera, di aziende, che hanno messo a disposizione senza alcun costo l’impalcatura e lo striscione con il nome della nostra associazione”. Un anno fa TifernArte dedicò a Chini un convegno al Museo del Duomo con la partecipazione di importanti esperti e della nipote dell’artista, che permise di prendere coscienza del valore del patrimonio artistico e culturale custodito nel cimitero monumentale e di avviare questa prima fase di restauri che l’associazione conta di poter continuare in futuro. “Vogliamo salvare quante più opere possibile, nella convinzione che ripartire dalle nostre radici, anche culturali e storiche, sia fondamentale per preservare l’identità, la coscienza civica della nostra comunità e far conoscere, anche ai turisti, il rilievo che il nostro territorio ha la fortuna di avere nel panorama nazionale, grazie alle tracce lasciate da alcuni tra i maestri più importanti della storia dell’arte”.
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