Emanuela Arcaleni: “SOGEPU: sui conti a rischio si corre ai ripari”

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Nella Commissione consiliare congiunta che ha convocato i vertici di SOGEPU, si è conclamato lo stato di problematicità dei conti della principale partecipata del Comune, situazione più volte denunciata negli anni scorsi dalla sottoscritta e dal gruppo consiliare di Castello Cambia, ma sempre minimizzata da sindaco e maggioranza. Anzi, ieri come oggi si è cercato di additare come “nemici” chi volesse vederci chiaro sulle esorbitanti spese per consulenze di ogni tipo, per i contributi e le sponsorizzazioni, per gli acquisti di immobili, di strutture e mezzi, nonché per investimenti non esattamente redditizi, prima che generassero la situazione debitoria che il nuovo CDA, insediatosi il 22 giugno scorso, ha di fatto ammesso e certificato.

Oltre 6milioni di € di esposizione verso le banche e circa 6milioni e 400mila di debiti verso i fornitori da versare entro l’anno in corso, a fronte di una scarsa liquidità presente in cassa, risultano non proprio rassicuranti. I nuovi amministratori hanno ammesso di aver dovuto decidere di rinegoziare i vari debiti con le banche, ma questa volta senza ricorrere ai consulenti finanziari lautamente pagati nel passato. La questione del ritardo dei pagamenti verso i fornitori verrà affrontata chiedendo ad ognuno un accordo per dilazionare i pagamenti in tempi accettabili, per scongiurare ingiunzioni di pagamento che sarebbero deleterie per il futuro stesso dell’azienda.

Il modus operandi del nuovo CDA, improntato ad una maggiore collegialità e trasparenza, nonchè nella valorizzazione delle risorse professionali e delle competenze interne, appare in netta discontinuità con il passato come del resto l’annunciata stretta sull’elargizione di contributi e sovvenzioni a Proloco ed associazioni per manifestazioni ed eventi di ogni tipo. Interessante sarà osservare l’attuazione e le ricadute di questa decisione, sulla quale chiediamo fin da ora criteri chiari e trasparenti.

L’amministrazione comunale, al netto del nervosismo in alcuni passaggi, è apparsa in imbarazzo, in bilico tra la difesa delle scelte dell’ex amministratore e il doverne ammettere i frutti amari: il prezzo da pagare per una gara di gestione dei rifiuti vinta si sta profilando alto, con la progressiva privatizzazione del servizio affidato alla neonata SOGECO e con l’aumento non indifferente dei costi di gestione, a cui si dovrà far fronte. Una situazione che non lascia tranquilli, anche perchè potrebbe richiedere aumenti di capitale e rischio di ulteriore privatizzazione del servizio. Il vero problema resta l’autonomia e il peso decisionale di Sogepu e dei suoi vertici sulle scelte gestionali, sempre più in capo a SOGECO.

Su questo importante tema e sulle tante altre questioni sollevate, come la contrattualizzazione dei lavoratori e la situazione dei rapporti economici e di servizio tra SOGEPU e SOGECO, abbiamo chiesto ulteriore seduta della Commissione Controllo e Garanzia, perchè malgrado la presenza dell’ ex Amministratore Unico, nonchè Direttore Generale di SOGECO, che avrebbe potuto sicuramente rispondere nel merito, le risposte non ci sono state.

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