Città di Castello: il consiglio comunale approva il bilancio di previsione finanziario 2024-2026

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Il consiglio comunale approva il bilancio di previsione finanziario 2024-2026. Secondi e Mariangeli con la maggioranza consiliare: “nonostante tagli e rincari, manteniamo tutti i servizi a tariffe invariate e garantiamo gli investimenti per la riqualificazione della città con una visione di crescita per il futuro”. Le minoranze contrarie: “manca equità sull’IRPEF, troppo indebitamento dell’ente”

Il consiglio comunale ha approvato con i 15 voti favorevoli di PD, Psi, Lista Civica Luca Secondi Sindaco e i 6 voti contrari di Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, FI, FDI e Castello Civica il bilancio di previsione finanziario 2024-2026. Con analoga espressione di voto, l’assemblea ha anche approvato il regolamento per l’applicazione dell’imposta di soggiorno; la variazione dell’aliquota ai fini dell’applicazione dell’addizionale comunale all’IRPEF e la modifica del relativo regolamento; le aliquote per l’anno 2024 dell’Imposta Municipale Propria (IMU); la nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione (DUP) per il periodo 2024-2026. Il Bilancio di previsione 2024 prevede entrate e uscite in equilibrio per oltre 154 milioni di euro. Con i 15 voti contrari di PD, Psi, Lista Civica Luca Secondi Sindaco e i 6 voti favorevoli di Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, FI, FDI e Castello Civica, sono stati invece respinti gli emendamenti sull’applicazione della tassa di soggiorno presentati dalla capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni (che chiedeva di esentare completamente i minori di 18 anni di età, i gruppi scolastici in visita didattica con gli accompagnatori e gli sportivi minorenni con i componenti di gruppi sportivi partecipanti a manifestazioni organizzate in collaborazione con il Comune), e dai consiglieri di FDI Elda Rossi e Riccardo Leveque (che chiedevano di modificare le previsioni relative all’utilizzo del gettito dell’imposta, al funzionamento del tavolo tecnico di confronto, alle fasce di prezzo riferite ai costi di pernottamento e di esentare tutti i minori di 18 anni). Il sindaco Luca Secondi e l’assessore competente Mauro Mariangeli hanno sottolineato come la manovra finanziaria poggi sui pilastri fondamentali del “mantenimento di tutti i servizi per i cittadini a tariffe invariate” e sulla “conferma di tutti gli investimenti per cofinanziare gli importanti interventi di riqualificazione delle funzioni della città, del centro storico e delle frazioni, dell’edilizia scolastica”. “Pur nelle difficoltà di una gestione finanziaria che deve fare i conti con i tagli del governo centrale, con l’aumento dei costi energetici e con l’inflazione, questo è un bilancio che guarda al futuro ed è fatto da un’amministrazione comunale che ha saputo investire su scelte strategiche con una visione di crescita della città e scommettendo sulle nuove generazioni”, ha detto Secondi, che ha ringraziato la maggioranza consiliare per aver sostenuto l’esecutivo e gli uffici comunali per il lavoro svolto. Sull’IRPEF Secondi e Mariangeli hanno evidenziato l’ulteriore aumento della soglia di esenzione del pagamento, a fronte di una revisione con l’applicazione di un’aliquota unica, che tutela realmente le fasce deboli. Sulla tassa di soggiorno, il primo cittadino ha spiegato che i criteri applicati rispecchiano le linee guida del Ministero dell’Economia e delle Finanze e che Città di Castello è un unicum in Umbria con la scelta di esentare il mondo del lavoro. “Nonostante il parere contrario agli emendamenti, dovuto alla necessità di rispettare la sintesi raggiunta nel confronto con gli operatori di settore e non alterare l’equilibrio tariffario ottenuto, c’è tutta la disponibilità politica dell’amministrazione comunale a valutare correttivi e miglioramenti nel tavolo di confronto che entro ogni 31 ottobre dell’anno è chiamato a una verifica sull’applicazione della tassa”, ha detto il sindaco. I gruppi di maggioranza hanno avallato e condiviso le scelte della giunta, sottolineando il coraggio di investire e la capacità di tutelare le fasce deboli della popolazione con un’esenzione dal pagamento dell’IRPEF che continua a essere la più vantaggiosa per i cittadini in Umbria tra i comuni di pari dimensioni. I gruppi di minoranza hanno invece parlato di un’aliquota unnica per l’addizionale IRPEF che non garantisce equità, stigmatizzando l’aumento dell’indebitamento dell’ente e delle entrate tributarie, oltre che le scelte su alcuni investimenti.

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