Grande successo per l’evento “Profeti in Patria”, format ideato dall’Associazione Scegliamoci il futuro, che quest’anno era dedicato agli Imprenditori

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Grande successo per l’evento “Profeti in Patria”, format ideato dall’Associazione Scegliamoci il futuro, che quest’anno era dedicato agli Imprenditori.

L’evento si è svolto nel magnifico palazzo sede della Biblioteca comunale ed ha completamente riempito la Sala Rossi Monti a testimonianza dell’interesse suscitato nella comunità alto tiberina, i numerosi partecipanti hanno avuto l’occasione di vedere e sentire la storia di 4 aziende che possono essere considerate vere Ambasciatrici nel mondo della nostra storia, cultura e imprenditorialità.

Nella sua introduzione il Presidente Campagni ha voluto ringraziare tutti i presenti che hanno voluto condividere l’evento, un grazie particolare lo ha dato al Sinsaco di Città di Castello Luca Secondi perchè anche questa edizione del format ha beneficiato del Patrocinio del Comune.

Il Sindaco Secondi nel suo intervento ha messo l’accento sul ruolo sociale che queste nostre aziende svolgono a beneficio della comunità locale ed ha voluto consegnare a Giuseppe Ponti (CMC SpA), Giovanni Signorelli (SITREX SpA), Rita e Abramo Cherubini (SALPA SpA) e Aldo Spapperi (SPAPPERI N.T. Srl) una pergamena quale riconoscimento dei loro meriti.

Il format, ben condotto dal responsabile Dr. Marco Sensi, che prevedeva la messa in video della storia di ogni azienda e l’intervento dell’imprenditore è stato molto istruttivo e partecipato anche per le classi studentesche della Bufalini e del Polo Tecnico Salviani che avevano accettato l’invito dell’Associazione.

I lavori sono stati poi conclusi con l’intervento del Presidente Campagni che ha messo in evidenza due questioni importanti scaturite dall’evento: la prima è quella per cui gli imprenditori riconosciuti come Profeti in Patria sono quelli da emulare e che hanno quindi anche l’importante compito di indicare e consigliare la via da seguire alle giovani generazioni.

La seconda altrettanto importante attiene ad un problema culturale enorme che abbiamo e che viene da lontano, dagli anni 70-80, quando l’obiettivo della famiglia e del giovane era quello di avere una laurea altrimenti non eri nessuno.

Oggi, ha ribadito Campagni, il problema ha una ulteriore complicazione perchè i nostri giovani prendono sì la laurea ma poi emigrano perchè se non vai a lavorare a Milano non sei nessuno: ciò da origine alla perdita di queste risorse umane che impoverisce il territorio e mette una seria ipoteca sul futuro dell’economia alto tiberina.

Occorre quindi che le varie componenti della nostra società concorrano a informare i giovani che l’Alto Tevere ha un sistema produttivo sano e ben strutturato in grado di garantire il lavoro, inoltre devono concorrere anche a smontare quello stereotipo, ormai anacronistico, secondo il quale chi lavora in produzione sarebbe, in un certo senso, inferiore a chi lavora in ufficio.

Rivolgendosi agli studenti presenti Campagni ha precisato che già oggi l’operaio specializzato o il tecnico è un camice bianco che maneggia un computer e lo può fare anche se non è fisicamente presente in azienda, in definitiva non si sporca più le mani.

Serve a poco però far presente questo dato se non si valorizza questa figura professionale e non se ne riconosce la dignità ed il ruolo strategico: questo è un compito che spetta a tutti i componenti della nostra società e, in primis, a scuola e imprese.

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