Al Teatro alla Misericordia di Sansepolcro venerdì 18 ottobre alle 21:00 appuntamento con la prova aperta di ConTatto, di Federica Dauri

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La coreografa Federica Dauri è arrivata a Sansepolcro insieme alla drammaturga Hanna Schaich, a Luca Della Corte e Alain Nouchy, per la residenza creativa sul progetto ConTatto, ospiti dell’Associazione CapoTrave/KilowattVenerdì 18 ottobre, alle 21:00, la prova aperta al Teatro alla Misericordia di Sansepolcro.

ConTatto è un lavoro che indaga il tema dell’intimità attraverso la storia d’amore tra due uomini: Luca, danzatore, e Alain, disabile a seguito di un ictus midollare. Il tema del contatto viene esplorato attraverso una lenta danza che coinvolge i sensi e l’ascolto: un viaggio poetico che si sviluppa in un dialogo fisico ed emotivo tra i due; un’esperienza sensoriale e viscerale, capace di mettere in luce la natura di un’intimità autentica, sensibile e sottile.

Federica Dauri è performer e coreografa. Formata all’Accademia Nazionale di Danza RM, ha studiato Butoh ed Euritmia, specializzandosi poi in performance art a New York e Amsterdam. Il suo lavoro è stato presentato in musei, gallerie e teatri, in Europa e USA.


Indago la corporalità con uno sguardo intimo e personale, il mio obiettivo è raccontare il corpo trasgredendo i confini convenzionali del movimento e dell’espressione, al fine di rivelare strati di emozioni, ricordi e impulsi subconsci. Per me il corpo rappresenta una realtà intima e tangibile in continua trasformazione. Attraverso il Butoh (danza psicosomatica di origine giapponese), esploro il corpo come un deposito di emozioni e ricordi, sondando le profondità della sua forma fisica e delle sue narrazioni intrinseche. Le mie performance narrano di emozioni profonde e intimità umana attraverso il corpo e l’espressione. Cerco di portare alla luce emozioni autentiche e storie vere che parlano di legami e di esperienze intime. Il mio approccio coreografico nasce dall’ascolto dei sussurri sottili del corpo, rivelando i dettagli intricati del microcosmo interno e dissolvendo la distinzione tra interno ed esterno.”Federica Dauri 

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