La città del tartufo – Da venerdi 1 a domenica 3 Novembre, la 44esima edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato a Città di Castello

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La città del tartufo – Da venerdi 1 a domenica 3 Novembre, la 44esima edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato a Città di Castello, posto unico in Italia, fra rinascimento e arte contemporanea, dove si respira e si mangia tartufo tutto l’anno, nelle sue quattro varianti stagionali, dove nasce una trifola su tre che arriva sulle tavole di tutto il mondo grazie agli oltre 1.000 “cavatori” e ai tremila cani campioni del fiuto, protagonisti straordinari di una tradizione plurisecolare, “la ricerca e cava”, dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco – Il Programma presentato oggi con la simpatica mascotte, “Bianco”, un cane “lagotto” disegnato da Alessandro Bacchetta

“La città del tartufo”. In Italia c’è un posto unico dove si respira e si mangia tartufo tutto l’anno, nelle sue quattro varianti stagionali, dove nasce una trifola su tre che arriva sulle tavole di tutto il mondo grazie agli oltre 1.000 “cavatori” del territorio (di tutte le età con un crescente ingresso di donne) e ai 3.000 cani campioni del fiuto, protagonisti straordinari di una tradizione plurisecolare, la ricerca e cava del tartufo, dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco. Questo posto è Città di Castello, dove da venerdi 1 a domenica 3 novembre(taglio del nastro ufficiale, sabato 2 novembre alle ore 11 in piazza Matteotti) piazze e giardini incorniciati dalle dimore custodi delle opere dei maestri del Rinascimento e della contemporaneità, Raffaello Sanzio, Luca Signorelli e Alberto Burri, saranno i punti cardinali sulla bussola di buongustai e curiosi che sceglieranno la “capitale della trifola” per un irresistibile week-end del gusto, dell’arte e della cultura. Una proposta unica che la 44esima edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, (organizzata dal Comune, Ente Fiera con il supporto di Gal e Regione Umbria), offrira’ attraverso un ricco programma. Dalle “forchette” alle “bacchette”, il re della tavola sarà il tartufo “poliglotta” in grado di soddisfare i palati di tutto il mondo. Per la prima volta infatti, il Salone ospiterà attività di cucina con chef giapponesi, dedicate agli abbinamenti tra il tartufo bianco pregiato, “la trifola” e i piatti di cucina etnica contemporanea. A creare questo connubio con l’oriente, vere “istituzioni” nel mondo del sushi e della cucina etnica contemporanea, due chef nipponici Taro Shimosaka, Tetsuo Nagano e Marco Gargaglia (3 bacchette e 3 mappamondi per la guida Gambero Rosso). Una nuova esplorazione gastronomica, che farà di Città di Castello, un hub di approfondimento e ricerca sull’utilizzo del Bianco Pregiato nelle culture culinarie del mondo. Un’ attenzione speciale sarà riservata anche ai più giovani, con un nuovo spazio dedicato alla mixology, dove il Bianco Pregiato diventerà protagonista di cocktail innovativi a cura del mixology expert, Alfredo Voci, offrendo un’esperienza unica per gli amanti del bere miscelato e mostrando come il tartufo possa evolversi in contesti sempre più moderni e creativi.
Infine, verrà presentato il “Panpregiato”, un lievitato tra i più costosi in commercio, ma sicuramente tra i più particolari e profumati, ideato dallo chef Andrea Impero realizzato con il tartufo bianco pregiato di Città di Castello e cioccolato bianco. Nell’area mostra mercato del Salone nel centro storico tutti i giorni le aziende espositrici presenteranno l’Aperitivo Bianco Pregiato con finger food della tradizione a base di tartufo e vini in abbinamento. Un’edizione dunque che allarga gli orizzonti, guarda anche in termini turistico-promozionale al “Sol Levante” e che porta il Salone Nazionale del Bianco Pregiato di Città di Castello fuori dai confini nazionali attraverso la sua preziosa “trifola” apprezzata e decantata fin dal Rinascimento come riportano antichi e preziosi testi di letteratura. L’Umbria è sempre stata terra di tartufi. Con l’avvento del Medioevo l’interesse verso il tartufo diminuì notevolmente, perchè si credeva che fosse velenoso o che un cibo delle streghe. Durante il Rinascimento, con l’affermarsi della cultura del gusto e dell’arte culinaria, fu rivalutato fino a essere considerato protagonista nella cucina dei signori dell’epoca. Nel 1564 il medico umbro Alfonso Ceccarelli scrisse la prima monografia sul tartufo, l'”Opusculum de Tuberibus”(ripubblicata a cura di Arnaldo Picuti e Antonio Carlo Ponti) in cui raccolse i contributi di naturalisti greci e romani e diverse curiosità storiche. La sua notorietà non si fermò e con il tempo rafforzò la sua fama di principe della tavola. Basti pensare che la tradizione di usare un cane per la sua ricerca sembrerebbe essere nata proprio nel XVIII secolo quando si svolgeva come divertimento di corte. Nella sua lunga storia è stato apprezzato da vari personaggi famosi, tra cui il Conte Camillo Benso di Cavour che lo usava come mezzo diplomatico nella sua attività politica, o Lord Byron che lo teneva sulla scrivania perché gli ridestasse la creatività con il suo profumo intenso. Tartufo bianco oggetto del desiderio a tavola anche di tanti personaggi noti della cultura, dell’arte, del cinema, spettacolo e sport come la bellissima Monica Bellucci, originaria di Citta’ di Castello, che non ha mai fatto mistero di apprezzare il prelibato prodotto della sua terra: memorabile la foto (di Franco e Riccardo Bani) che la ritrae sorridente con in mano un vassoio di splendidi esemplari di trifole nel 1988 in occasione della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco. Ed a lei, oggi, affascinante sessantenne, icona della “bellezza, dell’arte, della cultura” nel mondo, gli organizzatori della manifestazione, il comune di Città di Castello e l’Ente Fiera del Salone Bianco Pregiato, vogliono dedicare la 44esima edizione, dove sarà possibile scoprire ogni segreto del tartufo bianco, assaggiarlo in tutti i modi e acquistarlo, conoscere chi lo cerca nei boschi e chi lo esalta in cucina, incontrare chi lo confeziona e lo porta sulle tavole di tutto il mondo, parlare con chi lo vive e lo racconta come una tradizione che è parte delle proprie radici profonde. Sarà il week-end del gusto con il centro storico vero regno della trifola dal profumo inebriante e inconfondibile che guiderà e attirerà i visitatori nei luoghi della città più carichi di fascino e testimonianze artistiche. I visitatori avranno l’opportunità di incontrare grandi chef, esperti di enogastronomia, aspiranti cuochi provenienti dal mondo della scuola, che saranno protagonisti di show cooking, laboratori e conversazioni. Nei ristoranti si potranno degustare piatti al tartufo con menù speciali, lo street food con i sapori della cucina tipica italiana e umbra popolerà vicoli e piazze insieme a una vasta scelta di prodotti agroalimentari a km zero come quelli proposti in piazza Andrea Costa ed il Loggiato Gildoni, nelle aree degustazioni delle Società Rionali e Pro Loco del territorio: Madonna del Latte per il ristorante e poi Lerchi, Salaiolo-La Tina, San Pio e Riosecco per lo street food tipico. Eventi a tema e presentazioni di libri poi con grandi autori, giornalisti e personaggi famosi richiameranno l’attenzione del pubblico più interessato agli aspetti culturali e salutistici legati al cibo: iniziative fra food e cultura che si protrarranno fino a dicembre, fra teatro e lettura. Un viaggio aperto a tutti, con attrazioni per adulti e bambini, perché stare in compagnia del tartufo bianco sia un piacevole momento da condividere. Tutti pazzi per la trifola, il tartufo bianco che a detta degli esperti del settore, sarà di ottima qualità e anche quantità per una stagione di grandi soddisfazioni a tavola: per i prezzi è ancora presto per fare previsioni perché la ricerca del tartufo bianco si è aperta in Umbria da poche settimane. Il “refrain” che giunge dalle borse e mercati nazionali però indica una soglia di prezzi che varia dai 2000 euro al chilo per pezzature sotto i 15 grammi, oltre 2500 euro tra i 15 e 50 grammi e oltre 3.500 euro al chilo per le pezzature che alla bilancia superano i 50 grammi: prezzi indicativi destinati a variare. Le previsioni per la stagione sono dunque buone per un settore che a livello nazionale per il solo tartufo bianco (Tuber Magnatum Pico) genera un volume di affari di oltre 250milioni di euro. Il territorio dell’altotevere è considerato uno dei più vocati per la produzione di tartufo bianco grazie al suo microclima e all’altitudine ottimale tra i 300 e i 600 metri. Questa combinazione, sempre a detta degli esperti, rende la “trifola” umbra ed altotiberina particolarmente pregiata: la raccolta come sempre avverrà esclusivamente in queste aree, assicurando l’elevata qualità del prodotto locale. “Ci auguriamo una stagione di grande quantità perché, se c’è la quantità, c’è anche la qualità”, spiegano gli esperti – ma siamo fiduciosi perché già nel 2014 ci furono un’estate e un inizio autunno simili a quelli di quest’anno e quella stagione fu allora caratterizzata da grandi tartufi e di elevata qualità: se si rispetta la tradizione, anche quest’anno i tartufi bianchi arriveranno”. Sarà un viaggio aperto a tutti, con attrazioni per adulti e bambini, perché stare in compagnia del tartufo bianco sia un piacevole momento da condividere. E poi ancora nel 3° “Memorial Alessandro Ghigi”, la gara dei cani da ricerca e della cavatura del tartufo (con i migliori quadrupedi di ogni razza e taglia) che si terrà domenica 3 novembre nel ring presso i Giardini del Cassero, i cavatori dell’Associazione Tartufai Alto Tevere, con il testa il Presidente, Andrea Canuti, offriranno una dimostrazione della passione e dell’amore con cui vivono il bosco. In onore dei cani e della loro bravura la novità di questa edizione, grazie alla collaborazione fra la Mostra del Fumetto ed il Salone è rappresentata da “Bianco”, il simpatico “lagotto” mascotte della rassegna, originale idea della matita del celebre artista-vignettista tifernate, Alessandro Bacchetta. “La 44ª edizione del salone bianco pregiato celebra Città di Castello e l’Alto Tevere come una delle capitali internazionali del tartufo bianco pregiato”, hanno dichiarato il sindaco di Città di Castello, l’assessore al Turismo e Commercio, ed il Presidente dell’Associazione Ente Fiera Salone Nazionale Tartufo Bianco Pregiato, Lazzaro Bogliari, affiancato dal direttore, Andrea Castellani, oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione della rassegna presso la sala consiliare alla presenza di tutti i protagonisti della filiera del “tartufo” ad ogni livello. “In un territorio in cui la trifola e il tartufo è quotidianità, cultura, tradizione, socialità ed economia, il Salone Bianco Pregiato partendo da questa forte identità, parlerà di innovazione e contemporaneità con lo sguardo rivolto all’oriente e ai piùgiovani. Una comunità che dal 1 al 3 Novembre nel segno della qualità, del coraggio e della bellezza sara’ pronta a far pulsare il nostro centro storico, nelle piazze, nelle sale espositive e di degustazioni, nei palazzi storici, in tutte le attività commerciali, di ristorazione e nelle scuole. Una festa che celebrerà un’eccellenza mondiale il tartufo e la città e il territorio da cui proviene 1 trifola su 3 in tutto il Paese”, hanno concluso gli organizzatori nel ringraziare, Gal Alta Umbria, Regione, istituti scolastici, operatori commerciali e turistici, ristoratori per il sostegno e tutti i rappresentanti della filiera, ovviamente i cani e i cavatori “attori” principali di una tradizione secolare che si tramanda di padre in figlio.
Per tutte le informazioni sul Salone del Tartufo Bianco Pregiato è possibile consultare il sito web della manifestazione (https://biancopregiato.it/), i portali istituzionali del Comune di Città di Castello (https://www.comune.cittadicastello.pg.it/) e di Città di Castello Turismo (https://www.cittadicastelloturismo.it/), insieme ai canali social collegati all’evento, ufficio turismo, tel. 075- 8529254 – 8554922.

Città di Castello

Centro principale del comprensorio Alto Tevere Umbro, territorio attraversato dall’omonimo fiume, fin dall’epoca antica è ricordato col nome di “Tifernum Tiberinum”, municipio romano caro al famoso letterato Plinio il Giovane che vi aveva fatto erigere un tempio. Il suo pregevole tessuto edilizio si deve al fondamentale intervento architettonico e urbanistico della famiglia Vitelli, che, tra Quattro e Cinquecento, fece della città un importante crocevia artistico. Città di Castello vanta una solida tradizione culturale: qui hanno lavorato e lasciato i propri capolavori artisti sommi quali Signorelli, Raffaello, Vasari, custoditi all’interno della Pinacoteca, fino ad Alberto Burri, il grande maestro di arte contemporanea che ha donato alla sua città ben due musei con una straordinaria collezione. Non mancano esempi di alto artigianato, la lavorazione del legno, la ceramica, la grafica e tipografia, la tessitura, unica quella della Tela Umbra. Regina della cucina la profumata “trifola”, il prelibato tartufo bianco ed il tartufo nero. Info: www.comune.cittadicastello.pg.it; Fb, X e Instagram.

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