Città di Castello: “daspo” per tre giovani con divieto di avvicinamento alla discoteca

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I Carabinieri della Compagnia di Città di Castello hanno notificato a tre giovani dell’Altotevere, di età compresa tra i 18 e i 24 anni, con precedenti di polizia, il provvedimento del “Divieto di accesso ai pubblici esercizi e locali di pubblico intrattenimento” (cd. “Daspo Willy”), per la durata di un anno, emesso dal Questore della provincia di Perugia, per le gravi condotte tenute nei pressi di una nota discoteca tifernate.

L’episodio che ha determinato l’emissione dei provvedimenti risale allo scorso mese di gennaio, allorquando i militari sono intervenuti nel parcheggio antistante il locale a seguito di una violenta rissa che vedeva il coinvolgimento di più persone.

Nella circostanza i tre giovani, identificati quali facenti parte del gruppo di coloro che avevano preso parte alla rissa, riportavano ferite al volto, tanto da dover ricorrere a cure mediche ospedaliere. 

Il Questore della Provincia di Perugia, dr. Dario Sallustio, esaminati gli atti e la proposta formulata dal Comando Compagnia di Città di Castello, che ha svolto gli accertamenti nel merito dell’accaduto, in considerazione delle modalità con cui si era svolto il fatto e l’allarme sociale creato, ritenendo la condotta tenuta dalle persone coinvolte tali da determinare una situazione di grave pericolo e turbativa dell’ordine e la sicurezza pubblica, al fine di tutelare i cittadini che sono soliti frequentare quei luoghi ed evitare il ripetersi di episodi analoghi, ha adottato nei confronti dei tre soggetti la misura di prevenzione personale del Daspo Willy.

Il provvedimento dell’Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza vieta ai destinatari l’accesso all’esercizio pubblico per durata di un anno, nonché lo stanziamento nelle immediate vicinanze dello stesso.

Il “Daspo Willy” costituisce una misura di prevenzione personale di competenza del Questore, che rientra nella categoria dei “divieti di accesso alle aree urbane”, la cui disciplina è stata potenziata nel dicembre 2020, dopo i tragici fatti che portarono all’omicidio del ventiduenne Willy Monteiro a Colleferro (Roma).

La violazione del provvedimento citato integra un autonomo delitto, punito con la reclusione da 1 a 3 anni e la multa da 10 a 24 mila Euro.

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