Filastrocche e ninne-nanne per la Giornata mondiale del prematuro. Iniziativa al San Donato domenica prossima. L’impegno dell’Azienda per bambini e famiglie

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Domenica 17 novembre ricorre la Giornata mondiale del prematuro, istituita nel 2008 e riconosciuta dal Parlamento Europeo grazie alla “European Foundation for the Care of Newborn Infants”. Obiettivo: sensibilizzare sul tema, sottolineare il valore dell’assistenza e l’importanza della prevenzione dei fattori di rischio.

Nella Asl Toscana sud est, 1 bambino su 10 nasce prematuro. Sull’argomento, forte è l’impegno dell’Azienda, sia da un punto di vista assistenziale che di sensibilizzazione della cittadinanza. Il 16 novembre è in programma un seminario organizzato da Asl Toscana sud est e AOU Senese,  dal titolo “Le cure perinatali in Area Vasta Sud Est”. Si terrà all’auditorium della Cassa Edile di Siena ed è rivolto a tutti gli operatori che lavorano nell’ambito del percorso nascita. 

“Il seminario metterà a confronto molti temi che vedono impegnati i nostri professionisti quotidianamente – commenta Flavio Civitelli, direttore del Dipartimento Materno Infantile – Si tratta di un momento di sintesi che proponiamo ogni anno a cui aderiscono in tanti. I temi trattati saranno soprattutto il trasporto neonatale protetto, il trasporto in utero per la mamma con gravidanza a rischio e la gestione delle gravi complicanze. L’evento certifica il valore della Rete Neonatologica e del Percorso Nascita aziendali,che ginecologi, ostetriche, infermiere e pediatri neonatologi hanno istituito con la collaborazione di tutte le strutture (Terapia Intensiva e Rianimazione, Radiodiagnostica, Emergenza/Urgenza, Medicina di laboratorio e trasfusionale, Cardiologia, Oftalmologia etc). L’integrazione di Area Vasta con il terzo livello delle Scotte completa un quadro assistenziale che in termini di esiti e qualità delle cure costituisce un modello”.

Ma ad Arezzo è previsto anche un evento dedicato ai cittadini. “Si terrà domenica 17, nell’auditorium dell’ospedale San Donato – spiega Letizia Magi, direttore della Neonatologia e responsabile dipartimentale della Rete neonatologica aziandale – Ogni anno, grazie alla preziosa collaborazione del Comitato Aretino di Neonatologia, organizziamo infatti iniziative dedicate alle famiglie. A partire dalle 16,30, si esibirà il coro Voceincanto con filastrocche e ninna-nanne. A seguire i rappresentanti del Comitato racconteranno la propria attività e poi faremo merenda tutti insieme. Il pomeriggio sarà allietato anche dalla presenza dei clown della Tribù dei nasi rossi e dalle volontarie dell’ associazione “Cuore di maglia”, che realizza piccoli corredini per i neonati in molte Terapie intensive neonatali italiane”. 

Il punto nascita dell’ospedale di Arezzo è il più grande dell’Area Vasta Toscana Sud Est: qui ogni anno nascono circa 1500 bambini. Una percentuale variabile di neonati, compresa tra il 10% e il 12%, richiede cure maggiori per prematurità o altre patologie, quindi necessita di ricovero in Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale. 

Il reparto è aperto ai genitori 24 ore su 24 e un neonatologo è sempre presente. E’ attiva anche  la “Banca del Latte Umano Donato”, che raccoglie, lavora e distribuisce il latte generosamente donato da molte mamme ai piccoli prematuri e a neonati con gravi patologie, che non possono assumere latte artificiale, in attesa del latte della propria mamma.

“Grazie all’intensa attività del Comitato, che da sempre ci sostiene – conclude Magi – abbiamo realizzato numerose iniziative di promozione di sostegno a questa piccola ma importante realtà. La famiglia è al centro della nostra attività ed ogni iniziativa è volta a ridurre la sofferenza che si trovano ad affrontare i genitori”. 

Come riportano all’unanimità le linee guida nazionali e internazionali, l’età femminile al di sopra dei 35 anni costituisce un fattore di rischio per le principali e più gravi complicanze della gravidanza, come diabete gestazionale, ipertensione gestazionale e ritardo di crescita. Negli ultimi decenni si è assistito ad un progressivo incremento dell’età materna, che è passata da 25 a circa 37 anni. Secondo l’esperienza del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) della Sud Est, l’età delle donne che ricercano tecniche di PMA è salita fino ad una media di 40 anni, tanto che nell’ultima delibera regionale l’età limite si è spostata da 43 a 46 anni. In aggiunta a questo, il 40% delle prestazioni riguardano l’eterologa femminile, legata alla ridotta riserva ovarica per età avanzata. Questi dati evidenziano come siano in costante e rapido aumento le pazienti con età materna avanzata, che avranno quindi maggiore possibilità di configurare casi di gravidanza ad alto rischio, con necessità di ambulatori dedicati per una corretta assistenza di queste pazienti.

In occasione della Giornata del prematuro, la Asl Toscana sud est illuminerà di viola il San Donato mentre il Comune di Arezzo illuminerà la statua di Guido Monaco.

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