Castello Cambia: “tumori in Altotevere, affrontare subito situazione preoccupante. Patologie sopra la media nazionale e regionale, ma il Comune resta immobile”

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“Dopo la Commissione, subito un Tavolo permanente per il controllo e per intervenire sui fattori di rischio: pesticidi e fitofarmaci, settori inquinanti, stili di vita” Nessuno sta affrontando seriamente uno dei problemi principali dell’Altotevere: l’incidenza tumorale che da anni è sopra la media nazionale e regionale. La “fotografia statistica” del Registro tumori conferma che il territorio tifernate è sempre “sopra la media per incidenza di nuovi casi e per mortalità”: nei “nuovi casi maschili” Città di Castello, dal 2011 al 2015, è a 838,48 ogni 100.000 abitanti, a fronte di una media regionale di 752,4; per le donne, il dato è inferiore (561,27) ma pur sempre sopra la media regionale (525,84). Anche i dati sulla mortalità per neoplasie pongono il Comune di Città di Castello al di sopra della media regionale. Per tali motivi abbiamo inviato in data 21 ottobre al Sindaco e alla Giunta del Comune di Città di Castello una richiesta di convocazione di un Tavolo di lavoro interistituzionale permanente sulle problematiche del rapporto tra tutela della salute, stili di vita e inquinamento ambientale, dando seguito anche a quanto emerso nella Commissione Servizi del 5 settembre us, che, su richiesta di Castello Cambia, ha visto la presenza di numerosi esperti ( medici ASL e ISDE, Responsabile ARPA, Agronomi ) che a vario titolo hanno da una parte evidenziato la multifattorialità delle problematiche sanitarie che colpiscono la nostra salute e, dall’altra, la necessità di affrontare congiuntamente tali problemi, rendendosi pienamente disponibili a partecipare alla stesura di un modello di controllo dello stato delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo) e di prevenzione delle malattie, attraverso la gestione dei vari fattori di rischio. Serve infatti un programma di intervento che unisca varie azioni: un preciso programma di screening per una diagnosi precoce rivolto alla popolazione altotiberina e di un controllo continuo e specifico dello stato delle “matrici ambientali”, quali acqua, aria e terreno per verificarne lo stato in maniera molto più precisa e puntuale di ora. L’inquinamento dell’ambiente ha un ruolo decisivo infatti nello sviluppo di molteplici patologie e i collegamenti sono ormai conclamati da quello che viene definito effetto-cocktail, cioè l’accumulo di varie sostanze nocive nell’organismo umano. Non possiamo più voltarci dall’altra parte quando si comincia a parlare di “fattori di inquinamento ambientale” in Altotevere a causa delle coltivazioni che usano prodotti nocivi: la politica ha il dovere di individuare i “produttori di rischio” e assumersi la responsabilità di non incentivarli, spostando le risorse a favore di chi rispetta ambiente e salute; così come ha il dovere di assumere il “principio di precauzione” come linea guida delle scelte di politica agricola e industriale: occorre una vera discontinuità di azione, che tenga insieme il diritto alla salute con quello a produrre e guadagnare. Di fatto, malgrado gli impegni deliberati dal consiglio comunale, Bacchetta e la sua giunta non hanno mosso un dito, mentre è urgente uno sforzo congiunto capace di connettere i vari livelli di azione in maniera continua e non sporadica, guidato dall’Ente comunale. Solo così possiamo sperare di comprendere problemi così complessi e approntare un concreto piano di risposta. “

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