Il Consigliere Comunale Sassolini in una recente intervista si è eretto portavoce del successo regionale del centrodestra a Città di Castello, definendo il Partito Democratico un partito in “crisi evidente”. Bene, noi siamo i primi a dover fare una seria autocritica e accettiamo prediche ma selezioniamo i pulpiti: ricordiamo che il Consigliere Comunale Sassolini è esponente storico di Forza Italia, un partito che se alle ultime elezioni regionali in Umbria ha raggiunto il 5,5% (a soli 2 punti dalla soglia di sbarramento come sottolineato dalla loro leader Mara Carfagna) a Città di Castello riesce addirittura a far peggio raggiungendo appena il 3,34 % (694 voti).
Sul Psi “non radicalizzato” dove sembrano esistere “punti di contatto”, con la destra di Sassolini crediamo si tratti di pura millanteria.
E’ strano sentire da Sassolini, critiche così forti di “disfacimento partitico” da parte di chi non solo rappresenta una minima e non significativa parte del risultato elettorale regionale del centro destra, ma soprattutto appartiene ad un partito che di fatto (sempre dati alla mano) non esiste ne’ sul territorio locale ne’ regionale. Il Partito Democratico di Città di Castello è consapevole che è e sarà necessaria una seria riflessione tuttavia sottolinea che in città ha raggiunto il 22,81 % con circa 4735 voti; non solo, tanti cittadini ( e tanti sì i numeri ce lo dicono) hanno scelto di dare fiducia ed eleggere il Vicesindaco del Pd Michele Bettarelli che grazie al supporto di tutto l’Alto Tevere e in special modo della sua e nostra città, è entrato in Consiglio Regionale. Evidentemente il partito in disfacimento a Città di Castello forse non è il Pd! Un partito che ha guidato e guida la città all’interno di una coalizione di centrosinistra, un partito, il nostro, cosciente della necessarietà di una riflessione con uno sguardo al futuro ma consapevole del grande lavoro quotidiano dei nostri Amministratori nel dare risposte ai cittadini. Tanto c’è da fare, tanto da ricostruire ne siamo consapevoli ma visto il risultato ottenuto che ha premiato il ricambio generazionale, da noi proposto e sostenuto, l’esperienza amministrativa e il rapporto con i cittadini non accettiamo lezioni da chi come Sassolini è uno “storico” dello scenario politico locale ma evidentemente dati alla mano non ha la cosa più importane: la fiducia dei cittadini.