Una copia della crocifissione bianca di Chagall per Papa Francesco realizzata dal maestro artigiano Stefano Lazzari e consegnata oggi al pontefice nella casa santa Marta

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Un emozione indescrivibile, sicuramente il momento della mia vita umana e professionale più importante, indimenticabile”. Con la voce rotta dall’emozione, Stefano Lazzari, maestro artigiano d’arte, titolare della Bottega Tifernate di Città di Castello, che ha brevettato una particolare tecnica, la «pictografia» che consente di realizzare copie di antichi capolavori (affreschi, dipinti su legno e su tela) identiche all’originale, grazie anche al ricorso di pittura e finitura analoghe a quelle antiche, racconta i momenti davvero unici trascorsi questa mattina in Vaticano a Casa Santa Marta, residenza di Papa Francesco. Davanti al Pontefice (che ieri ha compiuto 83 anni) ed altri stretti collaboratori, nonostante le mani tremolanti e i brividi di gioia, Lazzari ha sistemato in un angolo dell’abitazione più famosa e illustre al mondo una “copia” identica all’originale della “Crocifissione Bianca”, di Marc Chagall (1938, Olio su tela Chicago, Art Institute) portata a termine con certosina tecnica e attenzione nella sua bottega-laboratorio di Città di Castello dopo oltre sei mesi di lavoro. L’opera è stata ricreata lavorando con pigmenti naturali strato su strato, dipingendo i particolari con una lente d’ingrandimento poiché la sua dimensione è circa 2,5 volte più piccola dell’originale: cm 60×53,5. Il dipinto originale è stato realizzato nel 1938 quando Hitler e le sue truppe iniziavano la persecuzione sugli ebrei. Chagall, ha voluto racchiudere su una tela la sofferenza, attraverso l’uso di simboli e immagini. Il dipinto presenta al centro, in grande, la figura di Cristo crocifisso, preso come simbolo dell’ebraismo e, attorno a lui, scene di distruzione e persecuzione. “Il Santo Padre ha visto questo dipinto a Firenze in una mostra all’opera del Duomo e si è talmente innamorato della rappresentazione del dipinto e lo ha richiesto per poterlo avere all’interno della sua residenza. Noi quindi, fra incredulità e gioia immensa per essere stati scelti a realizzare una copia dell’opera originale ci siamo messi subito al lavoro e dopo oltre sei mesi lo abbiamo terminato ed oggi ho avuto l’onore di poterlo consegnare direttamente al Santo Padre”, ha detto, Stefano Lazzari, che tiene a precisare assieme alla sorella Francesca e a tutti i giovani collaboratori della “bottega”, che “l’ispirazione è stata facilitata dal luogo dove ogni giorno lavoriamo, Città di Castello, dove Piero della Francesca, Signorelli, Raffaello e Alberto Burri hanno lasciato segni indelebili”. La giornata memorabile dell’artigiano-artista umbro si è conclusa con la consegna a Papa Francesco di un volume sulla storia della Pinacoteca di Città di Castello e di un pregiato manufatto realizzato nel laboratorio della Tela Umbra, storico laboratorio tessile unico al mondo. Il sindaco di Citta’ di Castello, Luciano Bacchetta, per tramite del titolare della Bottega Tifernate ha “ringraziato il Santo Padre per aver consentito ad un illustre concittadino di mettere ancora in risalto la sua straordinaria capacità creativa ormai apprezzata in tutto il mondo, propria della migliore tradizione e storia dell’artigianato locale.” “Attraverso Lazzari – ha precisato Bacchetta – abbiamo rivolto al Santo Padre un caloroso invito a visitare la Mostra su Raffaello Sanzio che da ottobre del 2020 a gennaio del 2021 celebra i 500 anni dalla morte del grande maestro urbinate che proprio nella Pinacoteca comunale ha lasciato segni indelebili del suo genio”. “Il Pontefice – ha concluso Stefano Lazzari – ha ringraziato attraverso me, il sindaco e la comunità locale dove vivo e risiedo per l’opera realizzata e gli omaggi che esaltano le bellezze storico-artistiche: chissà se per la Mostra su Raffaello riuscirà a farci un regalo inaspettato con la sua eccezionale presenza?” Per il maestro artigiano di Citta’ di Castello, che nel 1995 ha fondato la Bottega Tifernate con la sorella Francesca ed il padre Romolo, composta da un team di giovani pittori, cesellatori, intagliatori, non è la prima volta di trovarsi di fronte ad “committente” a dir poco speciale, con una propria opera degna di attenzione e ammirazione.  Nel mese di maggio dello scorso anno infatti Lazzari ha realizzato e consegnato al Pontefice, la copia di un Caravaggio, esposta sempre a Casa Santa Marta. Si tratta di un quadro che racchiude anche il significato del motto scelto dal Papa per il suo pontificato: «Miserando atque eligendo». La copia del quadro è stata realizzata su tela utilizzando le stesse tecniche e i colori ottenuti con gli stessi procedimenti seguiti da Caravaggio.

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