Federalberghi e Aziende Sanitarie: strutture ricettive a disposizione per evitare le occasioni di contaminazione ed il contagio in famiglia

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L’unione fa la forza. Infatti, il sistema sanitario è coadiuvato da tutte le forze proattive del territorio in questa delicata fase di gestione dell’emergenza del coronavirus.

Sulla scorta del protocollo per l’emergenza Covid “ALTEC-19” firmato tra la Regione Toscana e Federalberghi, la AUSL Toscana sud est ha approvato oggi le linee d’indirizzo per il
convenzionamento con le strutture alberghiere del territorio.

Questa misura, infatti, rientra tra le tante messe in atto, su tutto il territorio aziendale, per l’alleggerimento del carico assistenziale sulle strutture ospedaliere dell’AUSL e favorisce il contenimento del contagio del coronavirus. È utile sia dal punto di vista della sicurezza degli operatori sanitari che dei cittadini.

La convenzione consentirà all’AUSL Toscana sud est di poter utilizzare, nel caso in cui ve ne fosse necessità, le strutture alberghiere al fine di ottenere la massima efficacia della misura della quarantena e dell’isolamento fiduciario. L’intero costo dell’operazione sarà a carico dell’Azienda USL Toscana sud est, che provvederà anche, tra le altre cose, alla sanificazione delle stanze e alla fornitura dei pasti.
Le strutture ricettive, il cui elenco è stato stilato sulla base delle disponibilità fornite dalle associazioni di categoria degli albergatori e dai Comuni, saranno quindi utilizzate come veri e propri complessi collettivi d’assistenza. In questi sarà dunque possibile garantire l’isolamento per diverse categorie.

Gli alberghi saranno infatti destinati a pazienti paucisintomatici, quelli cioè senza necessità di ricovero, a pazienti a cui è stato diagnosticato il coronavirus ancora in fase iniziale, o a quelli dimessi dall’ospedale che sono ancora positivi ma presentano condizioni stabili. Potranno essere ospitati negli alberghi convenzionati, ma in strutture esclusivamente dedicate, anche i pazienti che non abbiano ancora effettuato il tampone e che necessitano di un periodo di quarantena.

Queste strutture potranno ospitare anche operatori sanitari positivi al coronavirus ma asintomatici, oppure negativi al coronavirus, che siano residenti fuori la provincia dove lavorano o in servizio presso il servizio sanitario toscano e che continuino a lavorare nel proprio reparto. Una ulteriore misura di sicurezza a tutela dei familiari degli operatori sanitari, anche per tutti quelli che si sono da poco trasferiti, o dovranno farlo, per poter iniziare a lavorare negli ospedali dell’Azienda Toscana Sud Est.

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