Città di Castello: Rafforzare l’opera di valorizzazione dei principi costituzionali e dell’antifascismo”. Mozione del capogruppo del Pd Gionata Gatticchi

Data:

Rafforzare l’opera di valorizzazione dei principi costituzionali e dell’antifascismo”: mozione del capogruppo del Pd Gionata Gatticchi

“Rafforzare l’opera di valorizzazione dei principi costituzionali e dell’antifascismo”. E’ ciò su cui il capogruppo del Pd Gionata Gatticchi chiede al consiglio comunale di impegnare il sindaco e la giunta attraverso la mozione “contro ogni iniziativa di ispirazione fascista”.

L’esponente della maggioranza propone che l’esecutivo municipale sia responsabilizzato “a svolgere iniziative patrocinate dal Comune, in particolare con gli studenti delle scuole medie e superiori, al fine di contrastare il dilagante revisionismo storico sui fatti inerenti la seconda guerra mondiale e la lotta di liberazione”; “a modificare l’art. 2 comma 9 dello Statuto Comunale sostituendolo con il seguente: ‘Il Comune di Città di Castello si ispira agli ideali di libertà, di fratellanza e della lotta antifascista e partigiana che hanno portato alla fondazione della Repubblica Italiana. Il Comune richiamandosi alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, approvata dalle Nazioni Unite, riconosce il valore assoluto della vita, della sicurezza e della dignità di ogni persona umana come fondamento di libertà, giustizia e pace universale.

A tal fine considera, anche, proprio compito primario la tutela delle fasce più svantaggiate della popolazione locale, ed opera per promuovere la solidarietà della comunità civile, in particolare a vantaggio dei soggetti più deboli ed indifesi. Promuove le più ampie iniziative in materia di assistenza, integrazione sociale e di tutela dei diritti delle persone diversamente abili. Il Comune riconosce i diritti della famiglia base naturale della società ed intraprende iniziative atte a realizzare anche in sede locale i principi costituzionali previsti dagli artt. 29 – 30 – 31 della Costituzione Italiana. Il Comune tutela le altre forme di convivenza”. Per Gatticchi sindaco e giunta dovrebbero anche “subordinare la concessione di spazi ed aree pubbliche, sale ed altri luoghi di riunione di proprietà comunale alla presentazione di una dichiarazione con la quale il richiedente affermi: di riconoscersi nei principi e nelle norme della Costituzione italiana; di ripudiare il fascismo, il neofascismo, il nazismo, il neonazismo, il razzismo ed ogni forma di discriminazione in violazione dei principi di uguaglianza e di tutela della dignità umana sanciti dalla Costituzione; di non professare, fare propaganda, compiere manifestazioni esteriori inneggianti alle ideologie fasciste, neofasciste, naziste, neonaziste, razziste o discriminatorie in contrasto con la Costituzione, la legge di attuazione della stessa, la normativa nazionale e lo Statuto Comunale; di non perseguire finalità antidemocratiche, esaltando, propagandando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la Costituzione e i suoi valori democratici fondanti”.

“La mancata dichiarazione di cui sopra comporterà l’inammissibilità della domanda”, puntualizza il capogruppo del Pd, nel sottolineare che “nell’atto di autorizzazione o concessione dovrà essere fatto esplicito riferimento alla dichiarazione presentata”. “Il compimento di atti o dichiarazioni contrarie alla dichiarazione effettuate durante lo svolgimento dell’attività autorizzata, comporteranno l’immediata decadenza dell’autorizzazione e la immediata cessazione, se tecnicamente possibile, delle attività ancora in essere”, spiega Gatticchi, che aggiunge: “la violazione determinerà inoltre l’impossibilità per il soggetto richiedente di ottenere una nuova autorizzazione per un periodo di cinque anni” e “la falsità della dichiarazione resa in relazione al soggetto richiedente, comporterà la segnalazione all’autorità giudiziaria per violazione degli articoli 495 e seguenti del Codice penale ed il diniego della richiesta autorizzazione”.

Nella mozione viene espressa l’esigenza che sindaco e giunta vengano impegnati anche “ad iscrivere il Comune di Città di Castello all’anagrafe Antifascista istituita dal Comune di Stazzema per la costituzione di un comune virtuale antifascista, sottoscrivendone la relativa carta valoriale” e “ad inviare la presente mozione, a cura della presidenza del consiglio comunale, al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, al presidente del Consiglio dei Ministri ed al ministro dell’Interno, chiedendo l’avvio del procedimento di scioglimento del partito politico Forza Nuova per la ricostruzione del partito fascista e per l’inottemperanza alle norme previste dalla cosiddetta legge Mancino, risultando oltre ogni modo comprovato il coinvolgimento di militanti di Forza Nuova in episodi di violenza razzista e fascista”.

“Nel corso degli ultimi anni anche nella nostra regione e nel nostro comune hanno operato associazioni di chiara ispirazione fascista e conseguentemente all’attività di apologia del fascismo protratta dalle suddette associazioni si sono verificati sfregi e graffiti inneggianti la barbarie fascista e l’odio razziale sopra importanti monumenti cittadini eretti alla memoria degli eroi tifernati della resistenza”, rileva Gatticchi, nel ricordare il recente “assalto fascista e squadrista” alla sede nazionale della Cgil a Roma e che “negli ultimi anni le violenze di matrice neofascista sono cresciute nel nostro Paese, e sono sempre più numerose le organizzazioni che si richiamano direttamente o indirettamente all’ideologie fasciste e naziste, fra le quali assume primario rilievo il partito politico Forza Nuova”. “La Costituzione Italiana si fonda su principi di libertà, solidarietà e democrazia, principi nati dalla resistenza e dalla lotta di liberazione dal fascismo”, puntualizza il capogruppo del Pd, che ribadisce come “l’insieme dei principi fondamentali, delle libertà costituzionali e, più in generale dei diritti e doveri del cittadino di cui alla parte I della Costituzione escluda totalmente la tollerabilità, da parte dell’ordinamento Italiano, di comportamenti riconducibili all’ideologia fascista”.

Richiamando le disposizioni della Costituzione e della legislazione ordinaria che vietano “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”; Gatticchi fa presente che “la diffusione di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incitanti a commettere atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, è una fattispecie di reato vigente nel nostro ordinamento introdotta dalla legge 205/1993 (Legge Mancino), la quale prevede, in caso di reato aggravato, la possibilità di scioglimento di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che favoriscano la commissione dei reati previsti dalla stessa legge”.

Commenti

Share post:

Subscribe

spot_imgspot_img

Popular

More like this
Related

Ignoti fanno saltare bancomat a Ponte san Giovanni. Indagano i Carabinieri

Quest’oggi, in Perugia, alle prime luci dell’alba, intorno alle...

Arrivano 18 stalli per la sosta di ciclomotori e motocicli

A Città di Castello chi guida ciclomotori e motocicli...

Buon secondo posto per la bocciofila di Cerbara al trofeo Fratelli Nardi di Arezzo

Ancora un risultato importante….delle "Furie Rosse " della bocciofila...

Il 3 maggio, l’inaugurazione de “Lo scaffale di Malakos”

Lo scaffale di MalakosInaugurazione3 maggio ore 16:00-19:00 Una pausa nello...