Servizi erogati da Poste Italiane – Interrogazione del consigliere comunale, Massimo Minciotti (PD)

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Servizi erogati da Poste Italiane – Interrogazione del consigliere comunale, Massimo Minciotti (PD). “ Premesso che Città di Castello vede la presenza di nr. 2 (due) Uffici Postali all’interno della Città, l’Ufficio centrale sito in Via Gramsci, peraltro con scarsa dotazione di parcheggi nelle vicinanze, e la succursale nr. 1, situata all’interno del Centro Commerciale FAMILA, di via Togliatti; considerato anche che, fino all’emergenza COVID, i due uffici effettuavano lo stesso orario di lavoro fornendo un servizio appena sufficiente visti il numero degli abitanti interessati (oltre 27.000); inoltre che dall’emergenza Covid, la succursale nr. 1 veniva inizialmente chiusa completamente e solo dopo un certo periodo di tempo veniva riaperta solo a giorni alterni e solo ed esclusivamente in orari antimeridiani con una riduzione degli orari di apertura pari al 75%.; considerando che tali riduzioni potrebbero causare pericoli viste le attese alle quali sono sottoposti i cittadini assembrati al di fuori dello stesso ufficio centrale di via Gramsci, non solo per l’occupazione della sede stradale antistante ma soprattutto per i pericoli derivanti dalla pandemia purtroppo sempre più presente.”


Per queste motivazioni, Minciotti, chiede che vengano forniti chiarimenti dalla sede di Poste Italiane in merito a quando e se avrà intenzione di ripristinare gli orari inizialmente svolti dalla succursale di Via Togliatti. Inoltre il consigliere comunale chiede di sapere per quale motivo Città di Castello è l’unica Città, la quarta dell’Umbria per numero di abitanti, ad essere l’unica ad aver visto una sensibile riduzione dei servizi, contrariamente ad altre che hanno visto ripristinati gli orari PRE COVID. Cosa intende fare Poste Italiane per garantire un servizio all’altezza senza creare disagi ai cittadini esasperati da tale situazione e disagi alla forza lavoro sottoposta a continui turni in straordinario per carenza di personale costretta inoltre a giustificarsi con i clienti che si sentono lesi nei propri diritti di cittadini/utenti.

Ed infine Massimo Minciotti chiede “cosa intende inoltre fare per garantire la piena funzionalità dei supporti esterni (BANCOMAT) spesso privi di linea e che fanno sì che gli stessi correntisti debbano ricorrere a Bancomat bancari con aggravi di costi o sottostare ad attese estenuanti per essere serviti agli sportelli.”

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