“Estate in città: anche gli artisti selezionati dall’assessorato alla Cultura hanno ricevuto contributi per gli eventi”. L’assessore Michela Botteghi replica all’interrogazione della capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni sui bandi per la programmazione estiva 

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“Le proposte presentate dagli artisti locali per Estate in Città nell’ambito dell’unico bando emesso dal settore Cultura sono state tutte accolte e per gli eventi programmati l’amministrazione comunale ha riconosciuto a ogni soggetto partecipante un contributo, oltre a garantire il pagamento integrale delle spese organizzative”. E’ quanto ha chiarito l’assessore alla Cultura Michela Botteghi rispondendo in consiglio comunale all’interrogazione della consigliera Emanuela Arcaleni, capogruppo di Castello Cambia sui bandi del settore Cultura. L’assessore ha precisato che avrebbe risposto per il solo bando pubblicato dell’ufficio Cultura, “visto che l’altro, diversamente da quanto riportato nell’interrogazione, è stato emesso dall’assessorato al Commercio e Turismo, come sempre avvenuto per Estate in Città”. Nell’intervento in aula la consigliera Arcaleni aveva contestato la “disparità di trattamento dei soggetti destinatari dei due bandi per la medesima programmazione di Estate in città”, evidenziando che “a fronte dell’identica richiesta di manifestazioni di interesse per l’organizzazione degli eventi estivi, il primo, rivolto al mondo dell’associazionismo culturale, non prevedesse risorse, mentre il secondo, indirizzato al mondo dell’associazionismo sociale, stabiliva un cofinanziamento del 60 per cento da parte del Comune, a fronte di una spesa minima di 20 mila euro da parte dei soggetti proponenti”.

“Quali sono state le motivazioni che hanno spinto sindaco e giunta a scegliere due modalità così diseguali di gestione delle offerte culturali, artistiche e ricreative da realizzare per Estate in città 2022, quali sono stati i motivi che hanno indotto a privilegiare alcuni soggetti a scapito di altri, che per le loro caratteristiche non sono potuti rientrare nel bando finanziato, e quali sono stati i criteri adottati per l’elaborazione dei bandi?”, aveva domandato l’esponente di Castello Cambia. L’assessore Botteghi ha rimarcato che “non c’è stata disparità di trattamento, perché anche con il bando del settore Cultura sono stati erogati contributi a tutti coloro che hanno proposto iniziative per Estate in Città, anche a chi non ne chiedeva”, spiegando che “la scelta di scrivere che l’ammissione delle domande non avrebbe dato diritto a un contributo rispondeva alla necessità di non stabilire un automatismo, perché era la prima volta che il settore Cultura emetteva un bando per Estate in città e disponevamo di un piccolo budget, che poi però è stato interamente ripartito tra i soggetti che hanno visto accolte le proprie proposte”.

“Abbiamo scelto di non decidere deliberatamente, ma di aprire alla capacità di ideazione degli artisti del territorio, di cui abbiamo voluto accettare tutte le 15 proposte, ad eccezione dell’unica che purtroppo non rispettava il criterio della territorialità”, ha sostenuto l’assessore, precisando che “tutti gli artisti sono stati contenti di essere coinvolti e di potersi esibire davanti ai propri concittadini, nei tanti luoghi della città che abbiamo voluto mettere a disposizione di questa edizione di Estate in città”. In sede di replica, la consigliera Arcaleni ha preso atto favorevolmente della concessione di contributi anche agli artisti coinvolti con il primo bando, eccependo che “non è possibile conoscere quello che non è scritto in un bando” e che “poteva essere comunque stabilito a priori come sarebbero state gestire le risorse disponibili”. “Mi sarei aspettata una risposta congiunta allora, visto che i bandi sono di settori diversi”, ha aggiunto la rappresentante di Castello Cambia. L’assessore Botteghi ha quindi preso nuovamente la parola per puntualizzare che “le risorse sono state ripartite a posteriori perché non era possibile stabilire quali sarebbero state le richieste economiche per le proposte selezionate” e che il bando del settore Commercio e Turismo rispondeva a “una logica diversa, quella di acquisire un pacchetto che i proponenti potessero gestire direttamente nell’organizzazione dell’evento”. “Quindi – ha concluso l’assessore – i bandi erano frutto di due modalità gestionali differenti di questioni completamente diverse”

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