«Il turismo vive di strutture ricettive adeguate ed attrattive, senza le quali non è possibile garantire accoglienza di qualità e flussi duraturi.
Ad Umbertide questo, nel tempo, è venuto a mancare e se gli agriturismi e i pochi B&B possono offrire un supporto, certo non possono garantire, per loro intima struttura un sistema ricettivo adeguato ai flussi, qualitativi e quantitativi che la bellezza del nostro territorio e di quelli a noi adiacenti (eugubino, perugino, vicina Toscana) può sviluppare.
Eppure, in un territorio ormai privo di alberghi, ce n’è uno stupendo che risponde ai moderni criteri di accoglienza diffusa, in posizione baricentrica rispetto a centri umbri importantissimi per storia e bellezza. Mi riferisco a “Caicocci”, ex centro turistico di proprietà della Regione Umbria ubicato nel Comune di Umbertide che, in passato, dopo una importante ristrutturazione ha costituito un complesso apprezzatissimo in Italia e all’estero per offerta, relative presenze e qualità di servizi.
Basta andare su internet e cliccare “Caicocci” per vedere quello che la struttura offriva: alloggi, appartamenti, ristoranti ricavati in torri medioevali, trekking, centro di equitazione ecc.
In sintesi, una vera struttura di eccellenza.
Oggi, nell’ottica del rilancio e di una proposta turistica di qualità, sarebbe importantissimo il suo recupero, essendo la struttura pressoché abbandonata con grande spreco di fondi pubblici.
“Caicocci” oggi può essere considerata alla stregua di albergo diffuso, visto il numero di appartamenti distribuiti in svariati casolari immersi nel verde, che ne costituiscono l’essenza e la sostanza a cui si aggiungono vari servizi.
Per dare una idea più chiara basta citare i numeri: 11 casali, 36 alloggi, 140 posti letto su 200 ettari di superficie, una torre medievale ad uso ristorazione, piscina ed altro ancora a pochi chilometri dal Lago Trasimeno, dal perugino, dall’Alto Tevere. Struttura baricentrica appunto, tra le bellezze umbre più rinomate e già dotate di servizi di grande richiamo, come la struttura golfistica di Antognolla e importanti percorsi ciclopedonali.
Insomma un luogo magnifico abbandonato a se stesso dal 2012 ed in parte occupato da non si sa chi.
Il degrado che oggi lentamente consuma la struttura rendendola inutilizzabile è certamente attribuibile alla indifferenza della Regione Umbria, ma ciò non assolve le Amministrazioni locali comunali che si sono susseguite in questi ultimi 15 anni e che non sono state in grado di chiederne ed imporsi come venne fatto in passato, al fine di una adeguata valorizzazione.
Ritengo, detto quanto sopra, che il Comune di Umbertide si debba fare promotore (come si fece parte attiva ed operativa in passato) di un progetto di rilancio della struttura ricettiva di “Caicocci”, patrimonio pubblico da salvare e da utilizzare come volano per il turismo ma anche per l’occupazione mediante una partnership con la Regione Umbria e magari con altri Comuni, in un’ottica di profitto ma anche di ritorno ad una gestione pubblica o pubblico-privato (come fu nel passato) al servizio di tutti e non di pochi ricchi, come successo alle altre strutture in Umbria divenute inaccessibili se non ai vip.
Il rilancio e la riattivazione sono possibili, basta avere la volontà di farlo.
Occorre utilizzare il proprio tempo allo sviluppo ed al bene di Umbertide e non a sterili guerre partitiche e politiche di immagine.
Serve essenzialmente tornare all’arte del fare e dell’essere e non solo a quella dell’apparire che ha tenuto il nostro territorio congelato con il suo conseguente degrado.»