Fra tele, colori, disegni e olivi. La bella storia di Dante Sambuchi

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La bella storia di Dante Sambuchi, 68 anni, originario di Città di Castello, artista e olivicoltore, fondatore di una società agricola sulle colline a nord della città al confine con la Toscana: 33 ettari dove da diversi si produce olio extra vergine di oliva di purissima qualità, racchiudendo le ricchezze della terra che la ospita. Inizialmente, l’azienda di famiglia aveva una superficie di 12 ettari e si interessava principalmente alla coltivazione di tabacco, cereali e foraggi.

Dante Sambuchi, dopo un’esperienza trentennale di studio e lavoro a Milano nel settore artistico, (diplomato all’Accademia di Brera, avendo fra i suoi maestri, Raffaele De Grada e Domenico Purificato) ha conseguito successi ed importanti riconoscimenti tra i quali, nel 1987 Primo Premio al Concorso Internazionale Presidente della Repubblica svoltosi a Firenze, l’Ambrogino d’Oro del comune di Milano e nel
1990 il primo premio nella rassegna promossa dall’Istituto Nazionale per i Beni Artistici e Culturali, primo premio Biennale d’Arte e poi alla fine degli anni ’90 ha deciso di rientrare in azienda.

Si è interessato in prima persona al rilancio dell’attività familiare, indirizzandola su altre produzioni. Ha cominciato così una stretta collaborazione con il C.N.R. di Perugia per studiare, conoscere e migliorare tutto ciò che è inerente alla formazione, giacitura e composizione del terreno, altitudine, esposizione, forma di allevamento piante, cultivar più indicate per ottenere un olio extravergine di oliva di categoria superiore che ha conquistato riconoscimenti prestigiosi come la medaglia d’argento al concorso a Tokyo, varie menzioni come miglior biologico “oro verde dell’Umbria”, “Chiocciola d’oro” Slow Food ed altri.


Per quanto riguarda la produzione dell’olio extra vergine di oliva, l’azienda ha acquistato nuovo terreno con caratteristiche favorevoli a questo tipo di coltivazione, per un totale di 33 ettari tutti biologici di cui 18 ettari destinati alla coltivazione dell’olivo. Vista la collocazione aziendale posta ai confini tra Umbria e Toscana, si è deciso di produrre due tipi di olio, uno Umbro uno Toscano, differenti tra loro per cultivar, territorio ed esposizione. La vena artistica però è sempre presente e l’ovicoltore-artista è tornato in “cattedra” e a Città di Castello ha realizzato una mostra di grande successo dedicata ai disegni e alla grafica a cura di Lorenzo Fiorucci, inaugurata sabato 6 aprile nelle Sale del Palazzo del Podestà: una rassegna ad oltre venti anni dall’ultima mostra allestita a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio con la presentazione di Vittorio Sgarbi.

Sambuchi è dunque tornato nella sua città di origine dopo gli anni di lavoro ed arte trascorsi a Milano: la selezione di opere che sono esposte, 36 di cui 10 litografie e 26 disegni carboncini-matite, sono rappresentative di tutti i suoi stili e dell’evoluzione della sua arte. “E’ stato davvero emozionante tornare nella mia città dopo tanti anni dall’ultima mostra. Un percorso di vita che mi accompagna in questa nuova fase creativa che cerco di portare avanti parallelamente al lavoro in azienda fra gli olivi e la produzione.

Un soggetto, l’olivo, che potrebbe essere fonte di ispirazione chissà per altre opere e realizzazioni”, ha dichiarato con un pizzico di commozione Dante Sambuchi nel ringraziare il comune di Città di Castello per il patrocinio ed il sostegno alla mostra che sarà aperta tutti i giorni fino al 22 aprile, con orario 10.30-12 e 16.30-20.00.

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