Successo Confartigianato: slitta di un anno l’obbligo di segnalazione degli stati di crisi.   Vannetti: “Il Governo ha recepito le nostre sollecitazioni come associazione di categoria nazionale

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“Un successo per Confartigianato e per tutti gli artigiani e le piccole e medie imprese”. Lo dice tirando un sospiro di sollievo Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, commentando l’ottenimento della proroga al 15 febbraio 2021, quindi di un anno, dell’obbligo di segnalazione dello stato di crisi all’organismo di composizione della crisi d’impresa, il cosiddetto OCRI, “da parte appunto delle Pmi e degli artigiani, che – afferma Vannetti –  non va dimenticato, sono la parte preponderante del sistema imprenditoriale ed economico aretino”.
“Il Governo ha recepito – spiega entrando nel dettaglio lo stesso Vannetti –  le nostre sollecitazioni come associazione di categoria nazionale, e quindi nello schema di Decreto legislativo correttivo del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, approvato in via preliminare qualche giorno fa dal Consiglio dei Ministri, ha introdotto alcune modifiche che sono proprio in linea con le richieste di Confartigianato”.
“Si tratta di una semplificazione e di un aggiustamento  – approfondisce Vannetti – che consentiranno alle imprese aretine di procedere con maggiore tranquillità nelle procedure relative a questa realtà, potendo contare su una tempistica che ora diventa accettabile”
Sono misure che interessano i piccoli imprenditori. A cominciare, appunto, dalla già segnalata proroga al 15 febbraio del prossimo anno dell’obbligo di segnalazione dello stato di crisi all’organismo di composizione della crisi d’impresa (Ocri) “che  – insiste il presidente di Confartigianato Arezzo – ne consentirà un’applicazione graduale e proporzionata per le imprese al di sotto di determinate soglie dimensionali”.
“E’ un provvedimento che stava molto a cuore alla categoria che rappresentiamo – approfondisce Vannetti – perché non tiene conto soltanto delle dimensioni strutturali dell’impresa, ma anche di quelle economiche”, visto che, in effetti, nel dettaglio, va a riguardate le aziende con il parametro della soglia di 4 milioni dell’attivo patrimoniale o dei ricavi delle vendite e delle prestazioni e fino a 20 dipendenti occupati in media durante l’esercizio.
 

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